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L'orto botanico più antico del mondo, diventa il più nuovo!

Creato il 29 ottobre 2014 da Artesplorando @artesplorando
L'orto botanico più antico del mondo, diventa il più nuovo!
Storia di coraggio in un'Italia che ha paura di mettere insieme antico e moderno!Dal 16 di settembre scorso, a Padova, sarà possibile visitare allo stesso tempo il più antico orto botanico del mondo, Patrimonio dell'Unesco, e il più nuovo. Sono infatti aperti al pubblico 15mila metri quadrati di nuovi edifici e serre costruiti accanto all'Hortus Simplicium nato nel 1545, in pieno centro cittadino, per produrre erbe medicinali di cui studiare gli effetti nel vicino ospedale.Accanto alla struttura rinascimentale è nato il Giardino della Biodiversità, il nuovo orto botanico ospitato in cinque grandi serre, unite da un'unica parete trasparente lunga 100 metri e alta 18, all'interno delle quali viene riprodotto il clima di cinque ambienti terrestri: equatoriale, tropicale, semiarido, temperato ed artico. Percorrendo le serre il visitatore fa una passeggiata lungo un meridiano terrestre spostandosi dalle liane della foresta equatoriale, fino ai licheni della tundra artica.Un progetto super high-techLa copertura delle serre è fatta con pannelli più trasparenti del vetro, ma anche molto più leggeri, resistenti e termicamente isolanti, prodotti in Italia, ma fino ad ora utilizzati solo all'estero. Dove non deve passare la luce ci saranno piante a coprire le superfici trattenendone il calore. L'energia per climatizzare la struttura proviene in parte da acqua termale pescata a 300 metri di profondità e in parte da pannelli solari, mentre per l'irrigazione si usa acqua piovana convogliata in serbatoi e laghetti.Ma il Giardino della Biodiversità non sarà solo un'attrazione turistica e un museo per le scuole. Conterrà infatti anche laboratori scientifici e una banca del germoplasma, dove si conserveranno i semi di migliaia di specie vegetali a rischio, ripiantandoli periodicamente nelle serre per mantenerli vitali.Il tutto realizzato in appena due anni, ci fa ancora sperare in un Italia che investe e cresce valorizzando le sue radici culturali!

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