Un convegno ufficiale , promosso dalla Regione Lombardia e dall’Assessorato Agricoltura per incidere sul riconoscimento scientifico di questa terapia. Molto varie le professionalità che ascoltavano , dal settore sociale a quello sanitario, a quello agronomico. Non è un intervento semplice e necessita collaborazione di tutti.
Riporto dal web gli estremi dell’iniziativa.
Combattere lo stress, l’ansia, sviluppare le capacità di interazione e partecipazione. Per rafforzare autostima e definizione del proprio ruolo all’interno di un gruppo, nella società. Sono solo alcuni dei traguardi che è possibile raggiungere praticando l’ortoterapia, attività la cui valenza terapeutica e riabilitativa è ormai ampiamente riconosciuta dalla medicina tradizionale. Su questi temi si sono confrontati, a Monza, esperti del settore, nel corso del convegno ‘Ortoterapia: Gestione e sviluppo di attività riabilitative nel verde’, a cui ha partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani. L’evento è stato realizzato dalla Scuola Agraria del Parco di Monza, con il patrocinio dell’Assessorato regionale all’Agricoltura e ha coinvolto tutti coloro che, operando nel sociale nel senso più ampio del termine, sono interessati ad utilizzare l’ortoterapia, nota anche con il nome di terapia orticolturale, per realizzare progetti di riabilitazione del disagio e della disabilità.
“Questa attività – ha osservato De Capitani – rappresenta uno degli esempi della multifattorialità agricola, che consentono oggi di diversificare l’economia rurale, con benefici e ricadute positive sul benessere collettivo”. “L’obiettivo di questo approfondimento – ha aggiunto – è far conoscere l’ortoterapia e divulgare i metodi e le finalità della sua applicazione nei progetti riabilitativi, fornendo un quadro aggiornato sullo stato dell’arte, sulle evidenze scientifiche della disciplina e sulle possibilità di interazione con il settore del verde secondo l‘esperienza di oltre 20 anni maturata dalla Scuola Agraria del Parco di Monza“.
Professionisti sanitari, medici, psichiatri, psicologi, terapisti occupazionali, agronomi e operatori del settore che applicano e sviluppano da anni la disciplina hanno approfondito i diversi aspetti che caratterizzano l’attività ortoterapica, come la stesura di un progetto riabilitativo, le tipologie di utenza e i target a cui si rivolge, oltre alle modalità di gestione dei rapporti con i servizi del territorio. Di particolare importanza, inoltre, sono le diverse sinergie che l’ortoterapia è in grado di creare con la parte del settore agricolo aperta al sociale – cooperative agricole sociali, fattorie sociali, etc. – nel nuovo contesto della multifunzionalità agricola.”