L’ultimo attentato alla libertà femminile lanciato dalla Corte Costituzionale italiana è la legalizzazione dei reati più odiosi contro donne e bambini: stupro, pedofilia e riduzione in schiavitù (prostituzione) stabilendo che la detenzione non è necessaria.
La Corte Costituzionale in poche parole, boccia in parte le norme introdotte dal decreto 11/2009 in materia di misure cautelari nei casi di violenza sessuale, in particolare l’articolo 275 del codice di procedura penale ( fatta nel periodo in cui si parlava di stupri compiuti da immigrati) stabilisce che bisogna studiare pene alternative al carcere. Ora che non c’è il problema degli immigrati a causa delle loro crociate che li vedono sistemati dentro i CIE (talvolta a subire anche violenze sessuali), si procede verso la legalizzazione dei reati a sfondo sessuale.
Abbiamo pensato che tutto l’odio di genere si concludesse nelle immagini mediatiche che ogni giorno umiliano donne e i minori, ma c’eravamo sbagliati: quello era solo l’inizio.
Cosa sta succedendo alla condizione femminile italiana è sotto gli occhi di tutti:
- dalle crociate contro l’aborto,
- ad un processo mass-mediatico che si fa sempre più violento nei confronti delle donne,
-alla diffusione di pensieri misogini nell’opinione pubblica,
- alla legalizzazione della violenza domestica,
- all’introduzione dei Pas (tra l’altro incostituzionali in molti Paesi),
- alla sottrazione dei minori a donne vittime di violenza e precarie,
- alla Chiesa che si fa ancora più repressiva nei confronti delle donne, imponendo il reato di sacerdozio femminile e che venga trattato alla pari della pedofilia,
- alla richiesta di legalizzare gli atti di pedofilia contro i minori prima “di lieve entità” ora anche quelli più efferati,
- alla legalizzazione dello stupro e dello sfruttamento della prostituzione.
La sottrazione dei diritti alle donne è un processo che è iniziato graduatamente da vent’anni: Prima è stata attaccata la nostra immagine, ora sta toccando ai nostri diritti.
Nel mirino ci sono anche gli omosessuali. I sindaci gli vietano perfino spazi pubblici etichettandoli come dei deviati.
Nel 2010, in particolare, ne stanno succedendo di tutti i colori: donne uccise ogni giorno, maltrattate, violentate e in più il “sistema” anzichè porre un freno incita questi fenomeni.
Siamo arrivati al punto che un uomo da ora in poi ha il diritto di sentirsi legittimato nel compiere reati odiosi contro donne e bambini che per la nostra società sono considerati reati di poco conto.
Siamo arrivati al punto che il nostro Paese sta sottraendo mano a mano tutti i diritti alle donne e ai bambini.
Siamo arrivati al punto che ora ancora di più una donna dovrà sentirsi in colpa per aver subito queste violenze.
Siamo arrivati al punto che l’Italia ormai sta assomigliando sempre di più ai Paesi che l’opinione pubblica ha sempre sbeffeggiato per pararsi gli occhi con i prosciutti e risvegliandosi senza accorgersi nell’Afghanistan occidentale.
Studiare delle pene alternative al carcere mi sembrano un modo per arrivare verso una depenalizzazione di un reato così tanto dannoso quanto molto frequente nella realtà quotidiana del nostro Paese.
Vi invito a partecipare tutti a questo gruppo su Facebook. Facciamo sentire la nostra voce, perchè non è possibile quello che sta accedendo, mi sembra di vivere in un brutto incubo.
Mentre sto scrivendo questo post sento in cortile bambini, che ridono, che giocano, che cantano ignari del loro presente e del loro futuro..E un fortissimo vento che sta spazzando via le loro voci.