Com’è cambiato lo scenario politico italiano dal 1994 ad oggi? In che modo Silvio Berlusconi ha cambiato non solo la politica ma anche la concezione del successo e la vita stessa nel nostro paese?
Ce lo racconta Enrico Brizzi in La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio, un divertente e caustico saggio che non ha mai la pretesa assurda di diventare accusatorio: 15 anni di storia sociale italiana in cui il protagonista vero è l’avvento della televisione nella vita degli italiani, fatto, questo, che ne ha cambiato modo di pensare ed abitudini, e, sullo sfondo, una scena politica che ha attraversato anni difficilissimi e tante controverse vicissitudini. Il tutto con Il Silvio come denominatore comune.
Dopo gli anni di piombo e la restaurazione della DC l’Italia sprofonda nel caos di Mani Pulite, lo scandalo delle tangenti e delle appropriazioni indebite di denaro pubblico da parte delle maggiori cariche dello Stato fa precipitare il paese in un clima di incertezza e di malcontento che provoca sfiducia e rabbia nei confronti della classe dirigente capeggiata dal mitico Bettino Craxi.
Lo scandalo sfiora solamente un imprenditore rampante, già proprietario e realizzatore del complesso residenziale Milano 2, presidente della neonata Fininvest che presto diventerà la chiave di volta attorno a cui si attorciglieranno tutte le vicende del recente passato italiano.
Brizzi ci racconta queste vicissitudini facendo un divertente e quanto mai illuminante parallelo con la sua vita di tutti i giorni, la vita di uno scrittore giovanissimo, venuto alla ribalta grazie al romanzo d’esordio Jack Frusciante è uscito dal gruppo, che viene a contatto con il glitterato e fantastico mondo della tv.
Brizzi non ha la presunzione di scrivere delle verità assolute, forse in alcune pagine si potranno trovare delle ovvietà storiche e sociali, magari anche delle filippiche stiracchiate ma nelle sue quasi 300 pagine il libro non diventa mai indigesto e antipatico.
E’ un saggio, quello del buon Enrico, che ci aiuta a capire come si sia passati dalla voglia sfrenata di andare in televisione alla paura sconsiderata di finirci per davvero e ad analizzare tutti i macabri retroscena del must esserci a tutti i costi.