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L’Ultima Pagina: la vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio di Enrico Brizzi

Creato il 22 dicembre 2010 da Mickpaolino

L’Ultima Pagina: la vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio di Enrico Brizzi

Com’è cambiato lo scenario politico italiano dal 1994 ad oggi? In che modo Silvio Berlusconi ha cambiato non solo la politica ma anche la concezione del successo e la vita stessa nel nostro paese?

Ce lo racconta Enrico Brizzi in La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio, un divertente e caustico saggio che non ha mai la pretesa assurda di diventare accusatorio: 15 anni di storia sociale italiana in cui il protagonista vero è l’avvento della televisione nella vita degli italiani, fatto, questo, che ne ha cambiato modo di pensare ed abitudini, e, sullo sfondo, una scena politica che ha attraversato anni difficilissimi e tante controverse vicissitudini. Il tutto con Il Silvio come denominatore comune.

Dopo gli anni di piombo e la restaurazione della DC l’Italia sprofonda nel caos di Mani Pulite, lo scandalo delle tangenti e delle appropriazioni indebite di denaro pubblico da parte delle maggiori cariche dello Stato fa precipitare il paese in un clima di incertezza e di malcontento che provoca sfiducia e rabbia nei confronti della classe dirigente capeggiata dal mitico Bettino Craxi.
Lo scandalo sfiora solamente un imprenditore rampante, già proprietario e realizzatore del complesso residenziale Milano 2, presidente della neonata Fininvest che presto diventerà la chiave di volta attorno a cui si attorciglieranno tutte le vicende del recente passato italiano.

Brizzi ci racconta queste vicissitudini facendo un divertente e quanto mai illuminante parallelo con la sua vita di tutti i giorni, la vita di uno scrittore giovanissimo, venuto alla ribalta grazie al romanzo d’esordio Jack Frusciante è uscito dal gruppo, che viene a contatto con il glitterato e fantastico mondo della tv.
Brizzi non ha la presunzione di scrivere delle verità assolute, forse in alcune pagine si potranno trovare delle ovvietà storiche e sociali, magari anche delle filippiche stiracchiate ma nelle sue quasi 300 pagine il libro non diventa mai indigesto e antipatico.
E’ un saggio, quello del buon Enrico, che ci aiuta a capire come si sia passati dalla voglia sfrenata di andare in televisione alla paura sconsiderata di finirci per davvero e ad analizzare tutti i macabri retroscena del must esserci a tutti i costi.



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