Murnau, grazie al successo di precedenti pellicole come il famosissimo Nosferatu, era riuscito ad ottenere un contratto con l’UFA (Universum Film AG), società di produzione tedesca nata dalla fusione di alcuni enti privati con la compartecipazione di quello governativo. Nel 1924 il regista tedesco si apprestava quindi a girare il primo film per questa casa di produzione: L’ultima risata (letteralmente l’ultimo uomo). Prendendo le mosse dal Cappotto di Gogol, il grande Carl Mayer tirò fuori una sceneggiatura discreta da cui Murnau seppe trarre un vero e proprio capolavoro. Senza l’ausilio di didascalie, lasciando alle lettere scritte pochi fotogrammi, veniamo immersi nella vicenda e guidati dalla sola macchina da presa. Andando oltre l’espressionismo che aveva caratterizzato gli anni passati, ci ritroviamo in un contesto quasi neorealista, in cui si punta l’attenzione sui problemi sociali dei personaggi e sulla realtà della loro condizione.

Murnau riesce ad inserire l’happy ending, probabilmente imposto dalla produzione, in maniera geniale, rendendo palese l’imposizione stessa e giocandoci sopra. Un tipo di espediente che mi ha ricordato delle vecchie fiabe per bambini di Rodari, in cui le storie si interrompevano all’improvviso e davano poi la possibilità di scelta tra diversi finali più o meno felici. La prova di Jannings (vincitore dell’oscar nel 29 per i film The Last Command e The Way of All Flesh ma noto specialmente per la su interpretazione in l’angelo azzurro) è magistrale. L’attore interpreta alla perfezione il personaggio, senza mai andare fuori le righe, riuscendo a rendere la disperazione con la semplice gestualità.

Il film è stato restaurato ed è disponibile nelle più svariate edizioni. Consiglio caldamente la visione. Se volete una recensione più approfondita vi invito a leggere questa tratta da cinerepubblic, veramente ben fatta e curata in ogni dettaglio.
Curiosità: alcuni assegnano al genio di Murnau il merito di aver reintrodotto l’assenza delle didascalie nei film muti in un periodo in cui, ormai, erano quasi un obbligo. In realtà non è così ed anche in Italia vi erano stati degli esempi precedenti. Per maggiori informazioni vi consiglio di leggere questo intervento tratto dal blog in penombra.

![[Rubrica: Italian Writers Wanted #10]](https://m21.paperblog.com/i/288/2887367/rubrica-italian-writers-wanted-10-L-ncz_UV-175x130.png)




