da qui
Mi ritrovo tra le mani un Venerdì di Repubblica del 19 marzo 2010. La copertina è verde, c’è l’immagine di un ragazzo con le mani in tasca, verde pure lui; dietro, una palizzata che gli giunge quasi all’altezza delle spalle, di colore giallo. Il titolo campeggia sulla parte superiore e per due lettere utilizza lo stesso disegno della staccionata: Come si scrive un libro. Più sotto, tra parentesi, si legge: E come si edita, pubblica e vende in libreria. Giro pagina, trovo Belen Rodriguez, in posa languida e succinta, che mi fissa con sguardo seduttivo; sulla destra, la scritta: Io sto con Tim. E tu con chi stai? Giro ancora: una pubblicità dell’Audi. Ancora: uno spot della Moorer. Finalmente m’imbatto nel sommario, che rimanda a pagina diciotto: un’intervista ad Abraham Yehoshua, il quale elargisce due o tre dritte sull’arte del romanzo: Intanto, cominciate a leggere. Questo lo sapevo. Giro pagina: quattro foto che ritraggono Gianrico Carofiglio, Massimo Carlotto, Nicola Lagioia e Simona Vinci. Seguo la scritta che corre sulla parte alta, come una pubblicità della metropolitana: Palline da giocoliere, ritagli di giornale, orari fissi o anarchici. E i CD che ispirano. Astuzie, tic e segreti di quattro autori italiani. Decido di fermarmi qui: torno a lavorare al mio romanzo, sudando e disperandomi. L’unica ricetta che mi ha convinto, fino ad ora.