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L'uomo che camminava tra gli zombie

Creato il 20 novembre 2010 da Mcnab75
L'uomo che camminava tra gli zombie

Proprio quando sono io a essere stufo marcio (parola adeguata) di parlare di zombie, molti di voi mi chiedono di tornare su questo argomento. Ne desumo, non senza un po' di spocchia, di essere considerato una sorta di esperto. Wow! Sono uno specialista di: zombie, dieselpunk, ucronie, protoscienze e storia della Grande Guerra. In Italia mi arricchirò senz'altro!

Beh, parentesi sarcastiche a parte, come parlare ancora dei simpatici morti viventi antropofagi senza far venire la foglia di tirarsi preventivamente un colpo in testa? Sarà forse Cyberluke che mi ha contagiato col suo anti-zombismo d'assalto? Può darsi. O forse la colpa è della massificazione del fenomeno zombie: più una cosa diventa di moda, più s'involgarisce, meno m'interessa. Un atteggiamento snob, è vero.

Questo tra l'altro – e torno ancora sul personale – dimostra la mia naturale inclinazione a sfuggire al “successo” e ai quattrini. Ora che gli editori iniziano a pubblicare romanzi sugli zombie io, che ne ho sempre scritti, provo repulsione alla sola idea. Non so quale sia la causa di tale innaturale avversione alla massificazione, ma è così. Ipotizzare di scrivere l'ennesimo romanzo in tema (un tema che offre ben poche varianti) mi pare più un gesto meccanico che creativo. Quindi subentra un blocco psicologico che...

Ok, ok, soprassediamo.

Piuttosto, cercavamo qualche valido motivo per parlare ancora di zombie, giusto? Nei prossimi giorni vi proporrò la recensione di un vecchio film italiano, che è un po' una variante del genere, e questa è già una cosa che mi va di fare: ripescare qualche realtà meno conosciuta e un po' fuori dal conservatorismo romeriano-fulciano, che comunque a me piace, ma di cui ne abbiamo un po' le tasche piene.

Secondo motivo: The walking dead. Viste le prime tre puntate posso confermare che si tratta di uno dei migliori serial di sempre – e non parlo solo di horror. La grande attenzione per il lato umano e psicologico dei protagonisti, la mancanza dei ritmi videoclippari che oramai il cinema di genere ci impone, e la poetica postapocalittica resa con inusuale delicatezza sono le tre colonne portati di TWD. Speriamo che continui così. La strada tracciata è molto, molto buona.


L'uomo che camminava tra gli zombie
 
L'uomo che camminava tra gli zombie

 

Poi ci sarebbe Apocalisse Z, il romanzo di Manel Loureiro, una storia di zombie molto convenzionale ma ben scritta e, una volta tanto, ambientata in Europa (Spagna) e non negli States. Il libro piacerà senz'altro a tutti gli appassionati. È meno bello del dittico di Brian Keene, meno originale di World War Z, ma assolutamente superiore alla trilogia di David Wellington. Vi segnalo la bella recensione di Valentino G. Colapinto, che dice tutto.

Infine mi sono da poco procurato l'ebook (in inglese) di Boneshaker, la novel di Cherie Priest che mischia steampunk e zombie. Ne ho sentito parlare tanto bene quanto male, quindi l'unica cosa da fare è verificare di persona. Questa è la pagina Amazon dedicata al libro, se volete dare una sbirciata. Ci sono i cercatori d'oro del Klondike, i dirigibili, dei macchinari bizzarri e... gli zombie.

Vi lascio con questo grafico pubblicato dai tipi di io9, che mette in relazione la produzione di film sugli zombie coi vari periodi storici della nostra triste razza umana. A quanto pare negli anni toccati da guerre, carestie e catostrofi varie la gente è affamata di film sui ritornanti, come se essi esercitassero una forma di esorcismo ai veri problemi che affliggono il mondo. Citando Annalee Newitz, autrice del suddetto articolo, “gli zombie non rappresentano solo la memoria di terribili eventi reali, bensì anche la memoria di coloro che abbiamo perso, delle case distrutte, delle nazioni smembrate. (...) Essi ci ricordano cos'abbiamo fatto e cosa ci hanno fatto”.


L'uomo che camminava tra gli zombie

Produzione di film sugli zombie in relazione al periodo storico (clicca per ingrandire)
 

E adesso basta parlare di loro, almeno per un po'.
 

L'uomo che camminava tra gli zombie

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