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La navicella atterra in Kansas dove viene soccorsa dai pacifici coniugi Kent che allevano il bambino che è al suo interno , come se fosse il loro.
Ma Clark, il suo nome terrestre, si sente prigioniero in abiti terrestri e cerca le sue origini allontanandosi dalla casa dei Kent. Trova un'astronave caduta milioni di anni prima e con essa un ologramma del padre che gli spiega le sue origini e il suo compito.
Ma il generale Zod e la sua malefica attendente stanno arrivando per portarsi dietro Clark.
E se per farlo devono sterminare milioni di umani per loro non fa problema...
Tra i supereroi tratti da fumetti, Superman è uno dei più sfruttati ma anche uno di quelli che non è che abbia lasciato tracce indelebili nella storia del cinema.
Nonostante molti film e anche qualche serie televisiva che ha ripreso ampiamente il protagonista anche nella fase giovanile della sua vita, è un personaggio a cui gli sceneggiatori hanno raramente regalato storie memorabili.
Anzi.
Un paio di film decenti e poi tanta mediocrità.
Dopo il Superman del compianto Christopher Reeve nel 2006 c'è stato una sorta di omaggio al passato col Superman returns targato Bryan Singer che si è rivelato un flop colossale non tanto come incassi ( comunque molto inferiori alle attese ) ma proprio a livello artistico e di reintroduzione del brand nell'immaginario collettivo.
Nel 2013 ci prova Zack Snyder basandosi su una sceneggiatura di David Goyer e la strada che sceglie è quella della totale rottura col passato.
Solo Clark o meglio Kal - El niente Superman, vocabolo che se non erro non è mai pronunciato nel film, una lotta affannosa per la ricerca delle proprie origini, una sensazione di essere costretto in abiti che gli stanno troppo stretti, quelli del terrestre.
Infatti la sua natura viene ben presto svelata in un film dove passato remoto, passato prossimo e presente si incrociano continuamente proprio per dare una cornice convincente attorno a un personaggio alla ricerca di se stesso.
Henry Cavill è bello, prestante ( meno di Routh comunque ) e cerca di dare una profondità al suo personaggio che gli altri interpreti del ruolo non avevano voluto o potuto dare a causa di sceneggiature interessate ad altro.
Anche un tocco dark che è sempre mancato all'uomo volante.
Tutto questo è apprezzabile ma si scontra con un film che complessivamente non funziona: i diversi piani temporali che nelle intenzioni di Snyder dovevano fondersi armoniosamente e dare un ritmo alacre alla narrazione in realtà appaiono abbastanza slegati tra di loro e non aiuta certo l'affollarsi di divi e divetti in ruoli secondari , ansiosi di recitare la propria parte senza dividere la scena con gli altri, come se dovessero solo timbrare un cartellino di presenza.
Anche uno come Michael Shannon, uno che ha la faccia del villain sempre e comunque, appare appiattito in un ruolo monodimensionale.
L'attenzione è tutta rivolta al Clark / Kal - El che diventa il "solito " supereroe con i superproblemi.
Il successo c'è stato , sono già programmati altri film.
Vediamo se il brand ci riserverà qualche altra sorpresa.
PERCHE' SI : il Clark Kent di Snyder è totalmente diverso dai suoi predecessori, effetti speciali all'altezza, un tocco dark che non guasta.
PERCHE' NO : Tante stars in cerca di visibilità desiderose di timbrare il cartellino, troppo lungo, i vari piani temporali slegati tra di loro, Michael Shannon villain monodimensionale.
( VOTO : 5 / 10 )
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