La vita non e' tenera, mai.
Ma gli uomini lo sono ancora di meno, e soprattutto non lo sono proprio quelli che , per scelta professionale personale, dovrebbero dedicarsi al bene degli altri.
Due venerdì fa: mia mamma ha una tosse notturna insistente. La porto dal medico (una donna di circa 60 anni, di nota "buona famiglia"); le sente i polmoni e le prescrive del cortisone; nell'uscire dall'ambulatorio la saluta dicendo "su che altri 2 anni li potrebbe anche vivere".
Io (mia madre soffre di una pesante forma di depressione, oltre a tutte le altre malattie fisiche) cerco di rimediare la frase dicendo che dopo i 2 anni si fa la revisione di nuovo, ma il male e' fatto.
Iniziano giorni bui, inizia un forte mal di schiena, poi dolori alla pancia, poi si fissa che non riesce piu ad evacuare, sino a che giovedì scorso prego la dottoressa di andarla a visitare a casa e di vedere schiena e pancia.
Torno a casa e mi fermo prima in ambulatorio : ok tutto a posto, antibiotici e cortisonici, avrà una non precisata infiammazione. A casa sia mia madre che la badante mi dicono che non le ha toccato nè il punto dove le doleva la schiena, nè la pancia.
La situazione peggiora: domenica mattina alle 7.30 chiamo la guardia medica perché mia madre dice di stare male, neppure il Pursennid a dosi piene è riuscito nell'intento...io , non medico, temo un blocco intestinale.
La guardia medica si rifiuta di venire, mi dice di farle un clistere e se mai mi mandano un infermiere.
Dopo averne riparlato in casa, richiamo e chiedo un infermiere : chi mi risponde mi dice che loro non ne hanno, quello che mi ha parlato prima si e' sbagliato; comunque non vengono.
Trovo su internet un servizio di infermieri a pagamento e, nella giornata di domenica, le facciamo ben due clisteri; l'evacuazione e' sotto forma di acqua (e io faccio fatica a capire se si e' liberata o no).
Lunedì peggiora ancora (nel frattempo io sono a casa con la gastroenterite) : alle 15 chiamo il 118, mi dicono che vengono in mezz'ora ma che occorre la firma del medico di base che, quindi, deve venire.
La chiamo: si rifiuta di venire perché sta facendo visite a domicilio e, figurati, anche ad una persona più vecchia di mia madre; le riattacco il telefono.
Arriva il 118 e spiego che lei non viene: vista la situazione di prostrazione di mia madre, cercano e trovano una motivazione per caricarla in ambulanza e portarla all'ospedale (tutti e dico tutti, visto che oramai molti ne ho conosciuti, gli uomini e le donne del 118 sono persone eccezionali) .
Mentre in auto seguo l'ambulanza mi chiama la dottoressa dicendo che adesso e' libera e può venire...le dico che stiamo andando all'ospedale e di lei non abbiamo bisogno.
Risultato: fibrilazione atriale (mai saputa sino ad ora) e frattura spontanea di una vertebra; 24 ore in obi, poi dimessa (e son cavoli nostri).
Dulcis in fundo oggi ho tentato di cambiare medico ed ho ricevuto una porta chiusa in faccia.
Non nego che sono uscita piangendo.
Lascio a voi ogni commento, io non ne ho più neppure la forza.E una ricetta la lascio comunque, visto che era già pronta...i tempi del blog ad oggi non li conosco più, dipende come proseguiranno le cose (domani mattina visita geriatrica, logicamente a pagamento perchè in ospedale mica me l'hanno concessa, poi pomeriggio ritorno al lavoro).Ecco la tortina delle mie colazioni ante virus
300 gr farina 00
30 gr fecola patate
200 gr zucchero grezzo di canna
250 gr di latte di riso
50 gr di olio di semi di girasole
succo e scorza di un limone bio (oppure di un'arancia bio, provata anche così!)
1 bustina di lievito
una manciata di pinoli (se volete si possono omettere o magari sostituire con scaglie di mandorle)
zucchero a velo
Buonanotte.