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L'uomo è un animale?

Da Alice

[Post in collaborazione con Dani.]
Quando ero bambina, il tema che mi piaceva fare di più era quello standard sull'animale preferito, immancabilmente parlavo del delfino o del cavallo, anche se ho sempre avuto la passione per le civette, ma all'epoca ne sapevo poco di quel genere di creature. Amo gli animali. Un po' meno gli insetti, perchè mi fanno senso (e in alcuni casi anche paura, vedi cimici). Quando ero piccola mia mamma aveva salvato una lucertolina minuscola che stava per finire nelle grinfie dell'ennesimo gatto, l'avevamo portata a casa, costruito un terrario e per parecchio tempo l'avevamo svezzata a mosche e vermetti, una volta cresciuta l'avevamo liberata. L'avevo chiamata Belle, amavo farmela camminare sul braccio e, quando la mamma non vedeva, le davo i bacini. Che bambina intraprendente che ero...
L'altra sera parlando con la Dani è nata una sorta di discussione sull'eterna domanda: l'uomo è un animale? Lei sostiene di no, io sostengo di si.Come la mettiamo?Non lo so, io non mi sono nemmeno mai posta la domanda, cioè per me l'uomo è un mammifero in qualche modo più evoluto di altri. Punto. Da punto di vista scientifico siamo l'evoluzione delle scimmie, l'Homo Sapiens Sapiens, la versione 2.0 degli scimpanzè, se vogliamo dirla in termini "moderni". E' scientificamente provato che anche gli animali percepiscono la maggior parte dei sentimenti che anche noi umani sentiamo, cos'è allora che ci rende diversi o superiori a loro a parte la maggiore abilità e la diversa struttura fisica? Forse la cattiveria gratuita nei confronti di esseri con meno difese di noi o anche nei confronti dei nostri stessi simili.
Nella mia famiglia siamo sempre stati in 5: i miei genitori, io e due cani oppure un cane e un gatto. Non avrei mai potuto desiderare famiglia migliore. Ho imparato a camminare attaccandomi alla mia cagnetta, ho giocato alle Barbie con la mia gatta (litigandoci anche tanto perchè le piaceva entrare nella casa di Barbie e suonare il campanello o afferrare la mia bambola per i capelli)...Io per certi versi li ammiro gli animali, specialmente il mio cane, perchè l'amore che nutre nei miei confronti è una cosa che mi stupisce ogni volta, in più di un'occasione ci siamo resi conto che lui per difendere noi, la sua famiglia, farebbe qualsiasi cosa...e io non so se invece sarei così pronta a tutto!
A tal proposito ho trovato un articolo su internet che rispecchia proprio il mio pensiero, è un po' lungo, ma spero che venga letto fino alla fine.
Se qualcuno, per dimostrare una tesi, stabilisse un parallelo fra l’uomo e le scimmie, si sentirebbe invariabilmente rispondere che l’argomentazione non è valida. Ciò che vale per le scimmie non vale per l’uomo. L’uomo non è un animale. E con questa affermazione - tanto perentoria quanto apodittica - molti credono di aver chiuso la questione.
In realtà bisognerebbe chiedersi che cosa intendiamo con: “animale”. Se lo definiamo: “qualunque essere vivente salvo l’uomo”, non avremo concluso nulla. Avremmo infatti dato per dimostrata la tesi da dimostrare.
Inoltre le definizioni negative sono paradossali. Se si dicesse che automobili sono tutti i veicoli a quattro ruote e a motore per il trasporto di passeggeri, salvo la Ferrari Testa Rossa del tale anno, da un lato di questa auto non avremmo detto nulla (salvo il nome), e dall’altro non avremmo affatto dimostrato che non è un’automobile. Sarebbe magari un’automobile con speciali caratteristiche, tali che la differenziano dalle altre: ma se è per questo anche la Fiat 509 dei primi anni del Novecento o la Dyna Panhard francese del secondo dopoguerra hanno avuto caratteristiche che le differenziavano da tutte le altre. Il problema, per la Ferrari e le altre automobili, come per gli uomini e per gli animali, è: le differenze sono tali da dover loro assegnare diversa natura?
Il problema è caratteristico di chi si occupa di tassonomia. Se per mammiferi si intendono gli animali che allattano e per uccelli si intendono quelli che hanno il becco, dove collocare l’ornitorinco, che allatta ed ha il becco? Nello stesso modo, se si volesse dire che l’uomo non è un animale perché è molto più intelligente del cane, bisognerebbe poi dire che il cane non è un animale perché è molto più intelligente di una sardina? Se la differenza fra un pastore tedesco e un pesce è di quantum d’intelligenza, perché non potrebbe essere una differenza di quantum d’intelligenza quella fra quel pastore tedesco e il suo padrone?Sociologicamente, la rocciosa convinzione della diversa natura dell’uomo riposa su questi umili presupposti:a)     da quando siamo nati, abbiamo sentito distinguere gli uomini dagli animali. Ci è sempre bastata, e ci basta ancora, l’abitudine linguistica.b)     l’uomo è molto più intelligente ed evoluto degli altri animali, dunque è essenzialmente diverso. Come se il campione dei cento metri fosse un uomo e un vecchio paralitico no, solo perché il secondo non è capace delle prestazioni del primo.c)     Infine, dopo una serie di proclami retorici sulla nobiltà della nostra specie, si conclude che l’uomo ha l’anima immortale e gli animali no. E quest’ultima affermazione è la più interessante di tutte. Infatti, mentre le prime due riposano su una normale pigrizia mentale, la terza ha la tracotanza di porre, alla base di una tesi discutibile, un’affermazione che neppure Immanuel Kant si è sentito di fare con certezza.L’anima immortale non è un fatto, è una credenza religiosa. Fondare su di essa una distinzione naturale corrisponde a dire: “La mia fede di cristiano mi impone di credere all’anima immortale, dunque ci devi credere anche tu”.Ma tutti credono di sostenere un’evidenza: “L’uomo non è un cane”, dicono sicuri. Ed è vero. Ma dimenticano che “un cane non è una balena”. E  tutti e tre, uomini, cani e balene, non sono dei pesci. La specie umana è diversa da tutte le altre, ma rimane da dimostrare che fra essa e tutte le altre ci sia un salto, un gradino invalicabile che invece non esiste tra il cane e il pesce e tra il pesce e la pulce. Cosa meno facile di quanto non si pensi.La discussione conduce ad un vicolo cieco e forse è più utile chiedersi se in concreto, e in un dato caso, ciò che vale per altre specie valga anche per l’uomo. Siamo animali gregari che si cercano naturalmente un capo, come i canidi, o siamo, come i gatti, animali liberi cui i capi si impongono facendo violenza alla loro natura? Il maschio umano è naturalmente poligamo come un gibbone o è fedele come un lupo? La solidarietà umana è frutto di un istinto sociale - che abbiamo in comune con le formiche e i licaoni - oppure è una sovrastruttura morale? E si potrebbe continuare. Ma in concreto si sbatte sempre contro coloro che chiedono come si possano paragonare i sentimenti di Romeo e Giulietta con il corteggiamento degli uccelli e di tanti mammiferi. E costoro, indignati, potrebbe anzi dirci: “Sei proprio una bestia!”Il che però, dopo tutto, ci darebbe ragione.
[Gianni Pardo]
L'uomo è un animale?

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