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L'urban fantasy secondo Amabile Giusti: Cuore Nero
Creato il 27 giugno 2011 da Alessandraz @RedazioneDiarioL'urban fantasy italiano sta sbocciando grazie a recenti pubblicazioni come Camilla Morgan Davis, Barbara Baraldi, Francesco Falconi, Luca Tarenzi, Elena P. Melodia e Lara Manni, che stanno riscuotendo vasti consensi tra il pubblico italiano, solitamente restio verso autori nostrani, sebbene di talento. Nonostante il mercato editoriale sia saturo di romanzi di genere paranormal, adult o YA che siano, importati dall'estero e che non rinnovano l'originalità dei temi trattati, l'autrice calabrese Amabile Giusti decide coraggiosamente di proporre ai lettori un urban fantasy condito da una travagliata storia d'amore dipinta col sangue.
La Giusti ripropone l'archetipo del vampiro sanguinario e inumano (erede del capostipite dei vampiri: il Conte Dracula di Bram Stoker), dedito solo alla ricerca spasmodica di sangue umano di cui nutrirsi, ma non tralascia l'innesto dell'eccezione a questa condizione di dannazione eterna da cui è impossibile redimersi. Un raggio di speranza che penetra le tenebre di un'esistenza. Una metafora dell'amore e della sua intrinseca forza elevatrice dell'animo dell'uomo, che tende al miglioramento di sè stesso attraverso la figura della donna che ama e che, in questo caso, ricambia appassionatamente i suoi sentimenti.
L' ambientazione del romanzo è fortemente radicata ai suggestivi paesaggi calabresi molto amati dall'autrice stessa, che immagina una dimensione parallella dove realtà e fantasia coesistono e sono incarnate dai diversi personaggi.
Giulia, la giovane protagonista del romanzo, è lo specchio dell'umanità, una donna in potenza che sta crescendo e scoprendo il mondo. Si affaccia alla vita adulta con timidezza e in punta di piedi: la prima travolgente cotta al liceo, il cuore spezzato, l'amicizia, gli esami e poi... l'amore. Ella rappresenta il lato umano dell'intera vicenda, che si scontra inevitabilmente con il soprannaturale insito tra le ombre e i segreti della Villa dell'Agave e della citta di Palmi.
L'autrice intesse e inanella la progressiva crescita della protagonista, che ricorda un romanzo di formazione, al fascino seducente del paranormal, condito da tinte oscure che velocemente sfumano sui toni del rosso della passione e del sangue.
Cuore Nero sfoggia un'inedita eleborazione del mito del vampirismo e dei cacciatori che trovano il loro punto d'unione nella giovane Giulia, che tenda disperatamente di trovare un'intesa con entrambi, e in una genesi comune all'inizio dei tempi. Due fazioni in contrasto da millenni, con l'unico scopo di mantenere l'equilibrio sulla Terra, attraverso il costante rinnovamento dell'odio atavico che scorre violentemente tra loro.
La narrazione, semplice e fluida (in alcuni punti eccessivamente prolissa), è costellata da numerosi rimandi cinematografici e letterari che spaziano dai grandi pilastri della filosofia occidentale per giungere fino al celebre Oscar Wilde, non disdegnando ovviamente qualche riferimento al contemporaneo.
I personaggi sono profondamente reali, caratterizzati da numerose sfumature e sfaccettature che li rendono tridimensionali e realistici agli occhi attenti del lettore. Crescono, si animano, percorrono gli impervi sentieri dell'esistenza restando sempre fedeli a sè stessi, ma a volte celandosi dietro ad una maschera per nascondere la propria natura o i propri scopi ultimi.
Cuore Nero è il secondo romanzo dell'autrice Amabile Giusti, e per questo non esente da difetti e sbavature che emergono durante la lettura. Cuore Nero, però, conquista. Travolge di emozioni inaspettate, al punto tale da donare a chi legge la chiave d'accesso al punto più profondo dell'anima dei personaggi. Trascina con forza il lettore in una storia da cui non vorrebbe riemergere. Parla direttamente al cuore. Termina in un epilogo spiazzante scritto con ferocia e dolcezza, permeato da un'insana amarezza, ma anche illuminato da un tenue raggio di speranza per il futuro.
INTERVISTA ALL'AUTRICE1. Cara Amabile, ti ringrazio per aver accettato il mio invito. Ti andrebbe di presentarti ai lettori del blog che hanno letto Cuore Nero o che lo faranno?
Buongiorno Alessandra, buongiorno ai lettori del blog. Premetto che le presentazioni mi imbarazzano sempre un po’. Rischio di essere criptica perché non mi piace molto parlare di me. Ti dico soltanto che sono una persona eternamente combattuta tra la propria età anagrafica e quella che si sente dentro. Il tempo passa e la mia anima non vuole accettarlo. Vorrebbe chiudere baracca e burattini e andarsene a vivere con Peter Pan.
2. Cuore Nero ha una mole considerevole. Come nasce questa storia? A cosa ti sei ispirata per scriverla e quali sono stati gli autori a cui hai fatto riferimento, dato che nel testo troviamo numerosi rimandi letterari?
I riferimenti che si trovano nel romanzo, voluti o casuali, sono conseguenza della mia esperienza e delle mie letture. E’ impossibile dividermi da ciò che sono, dalla mia formazione, dai libri, dai film, dalla musica, dalle cose che vedo e che sento ogni giorno. Tuttavia non mi sono ispirata a nessuno in particolare, anche perché non sono un’assidua fruitrice del genere di letteratura a cui appartiene Cuore nero. L’idea è nata per caso, in un certo senso per magia. Una sera, la Villa dell’Agave mi è apparsa davanti, durante una passeggiata, ed era come l’ho descritta, fatiscente e immersa nella nebbia. Una location a dir poco ideale. Ho perfino immaginato qualcuno seduto sui gradini davanti al portone. Il resto l’ho sviluppato dopo, poco a poco.
3. Che cosa fai mentre scrivi? Segui un particolare processo creativo? Quali sono gli aspetti più difficili e quelli più gratificanti dello scrivere?
Mentre scrivo…scrivo. Scrivere è meravigliosamente appagante, è una sorta di sana follia. Dopo la prima stesura, lascio “riposare” il mio lavoro per qualche tempo, senza rileggerlo, e mi dedico ad altro. Le fasi successive della rilettura e della revisione sono più tranquille e razionali. Solo così, con un giusto distacco, riesco a inquadrare veramente ciò che ho scritto, senza le lenti deformanti dell’estasi creativa che impedisce di vedere difetti e debolezze. Correggere e sistemare è abbastanza noioso ma necessario. Di solito, a questo punto, se ne va un buon 30% di quello che ho scritto…
4. In Cuore Nero assistiamo ad una vicenda soprannaturale popolata da vampiri e cacciatori che invadono la quotidianità della protagonista Giulia.. Perchè hai scelto di scrivere un romanzo paranormal romance, genere ormai inflazionato? Cosa ti affascina di questo mondo ultraterreno e di queste creature immortali?
In verità quando ho scritto il libro, quattro anni fa, il genere non era ancora tanto inflazionato. Ho sempre trovato molto sensuali queste creature della notte che vivono di sangue. La cosa che più mi intrigava, però, era la questione “eternità”. Rimanere sulla terra nei secoli, sempre uguali mentre tutto passa, “simulando la vita”, è un dono o una maledizione? Non poter più incontrare il sole non è un prezzo troppo alto da pagare? I miei vampiri si interrogano in proposito e, anche quelli più crudeli e affamati, sono fondamentalmente delle creature sole, emarginate, condannate al buio e a un’eternità insopportabile.
5. Nel tuo romanzo ritroviamo i topoi classici del romanzo vampiresco, con creature soprannaturali assetate di sangue e cacciatori ultracentenari, a cui però riesci ad aggiungere una tua personale visione del vampirismo con una genesi di esso molto interessante. Ci vorresti raccontare come hai creato tutto il fitto background di Cuore Nero e quali ricerca hai svolto?
Non ho fatto particolari ricerche, ho soltanto reinterpretato a mio modo certe figure leggendarie, ispirandomi a ciò che più comunemente si sa sui vampiri. Più complessa è stata l’elaborazione della trama, l’inserimento di ogni tessera al suo posto: proprio perché è un romanzo pieno di eventi, era necessario che non ne venisse fuori un insieme caotico e che tutto fosse armonico.
6. I tuoi vampiri sono senza dubbio gli eredi del Dracula di Bram Stoker, il vampiro per eccellenza. Sono sanguinari, violenti e bramosi di sangue. Non si possono esporre alle luce solare e vivono con la complicità delle tenebre. Ci sono le eccezioni come Max, ma leggendo il romanzo capiremo anche il perché lui è diverso dai suoi simili. Come mai hai scelto questo tipo di vampiro che si rifà alla tradizione?
L’idea classica del vampiro è l’unica che conosco. I miei vampiri sono crudeli e temono il sole. Naturalmente c’è chi fa eccezione, per i motivi che conosce chi ha letto il libro. La figura dei cacciatori è più elaborata. Mi piaceva l’idea di una sorta di adattamento naturale, che operasse anche su queste creature. Una scienza, o para-scienza, applicata a figure di pura invenzione. Mi sono sforzata di dare al tutto una verosimiglianza, perché sono dell’avviso che anche in un fantasy ogni cosa debba risultare credibile.
7. Come sono nati i personaggi di Cuore Nero? Che rapporto hai di solito con loro? Li guidi per mano dove vuoi che arrivino o in qualche modo prendono vita propria finendo con il guidare loro te?
I miei personaggi hanno una loro vita, che ovviamente si snoda nell’ambito delle caratteristiche che gli ho conferito. Io li amo tutti, anche quelli negativi, e infatti non sono completamente severa non nessuno di loro. Li seguo nel cammino che percorrono, senza giudicarli né forzarli a fare ciò che avrei fatto io al loro posto, perché devono essere se stessi, anche sbagliando. Insomma, si può dire che li tratto come figli: li indirizzo ma li lascio volare.
8. Come nel tuo romanzo d'esordio “Non c'è niente che fa male così” la protagonista è una 17enne. Come mai in entrambe le storie le protagoniste sono così giovani? Ti senti maggiormente a tuo agio scrivendo romanzi indirizzati ad un pubblico giovanile?
Riesco a descrivere meglio l’anima dei più giovani. Forse perché la mia parte fanciulla è sfacciatamente vitale a dispetto degli anni che ho, forse perché non essendo diventata ancora madre sono soltanto figlia e questo mi ha impedito di fare il salto della vera maturità, forse perché la gioventù mi fa tenerezza, comunque sia mi muovo bene nel raccontare di questa età apparentemente ormai così lontana da me.
9. Molte volte il percorso che porta alla pubblicazione è lungo e arduo. Ti andrebbe di raccontarci la tua esperienza?
Certamente. Per molti anni, ho scritto di tutto senza pensare alla pubblicazione, anzi senza far proprio leggere i miei lavori a nessuno. Infine ho osato, e alcuni amici mi hanno esortato a tentare la consueta trafila dell’invio a questa o quella casa editrice. Così, ho spedito un paio di miei lavori in giro, ma senza successo. Nessuna risposta, né positiva né negativa. Mi sono convinta che gli amici mi avessero sopravvalutata, e per diverso tempo ho tirato i remi in barca. Soltanto dopo che, come ultimo tentativo ( fallito il quale ero intenzionata a non rifarlo mai più ) ho provato a contattare un’agenzia letteraria, si è materializzata nuovamente la speranza. Ho incontrato, per puro caso, quelli che attualmente sono i miei agenti, che hanno subito dimostrato di credere in me. Mi è andata bene. Da quando sono arrivati loro è stata una strada in discesa. Ci sono state altre attese, ma anche i primi risultati. Per loro tramite ho avuto la fortuna di trovare una casa editrice fatta di persone che considerano gli autori come persone.
10. Dopo Cuore Nero ci aspetta un seguito? Hai altri progetti nel cassetto che vorresti realizzare o che si stanno realizzando?
L’idea per un seguito c’è, anche se non è nata per diventare un libro. E’ nata per placare il mio cuore rattristato dopo aver dovuto concludere il romanzo nel modo che sai. Dico “dovuto” perché quello era per me l’unico epilogo possibile. Ma è stata dura, ho pianto come una comune lettrice, detestando l’autrice per avermi fatto soffrire tanto. Così ho concepito in cuor mio un sequel, immaginando gli stessi personaggi, ed altri, che… Ma non vado avanti. Non voglio fare anticipazioni, nel caso questa idea vedesse la luce. Se così non fosse, ti prometto che ti racconterò comunque cosa sarebbe successo.
11. Ti ringrazio molto per questa intervista. E' stato un piacere averti come ospite. Vorresti aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Grazie carissima. E’ stato un immenso piacere per me. L’unica cosa che posso aggiungere a questa deliziosa chiacchierata, è che i diritti d’autore di Cuore nero saranno devoluti in beneficenza, al rifugio “I fratelli minori” della Lida di Olbia. Comprate il libro anche per loro che hanno tanto bisogno di aiuto. Giulia e Max lo farebbero.
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