L’annuncio delle dimissioni della Polverini è arrivato in serata al Residence Ripetta per dare tempo ai camerati di cambiare la camicia, posare il bastone, ed accorrere a fare la claque applaudendo ai passaggi più feroci. Attaccare è la miglior d...
Creato il 25 settembre 2012 da Slasch16
Nonostante gli sforzi per spacciarsi democratici i camerato della Polverini non si sono trattenuti dall’aggredire verbalmente qualche giornalista.
Era ovvio che la Polverini tentasse di trasformarsi in eroina scaricando tutte le colpe sugli altri, in modo particolare i nemici interni, senza disdeganre l’opposizione non esente da colpe o leggerezze.
Noto, con piacere, che alcuni giornali scrivono quello che io scrivo da tempo, la Polverini come personaggio politico è stata creata, senza volere spero, da Floris e dal filotto quasi ininterrotto di ospitate a Ballarò.
La poltrona della Polverini, a lungo andare, era riconoscibile ad occhio nudo per l’impronta del sedere della stessa.
Basta arrivare in televisione e si diventa tutti fenomeni, sia a destra che a sinistra, solo quelli della lega sono rimasti ridicoli con le loro comparsate, fenomeni si ma da baraccone.
La Polverini a Ballarò riusciva a trasmettere un’impronta diversa dagli altri ospiti, pensate come siamo ridotti. Dotata di un autocontrollo non indifferente riusciva a dire cose interessanti, qualche volta anche condivisibili, senza lasciarsi andare al saluto fascista.
L’abbiamo saputo dal web, molti di noi lo sapevano già, che agli incontri con i camerati non disdegnava slogan ed il saluto fascista.
Ricordo a tutti noi che l’apologia del fascismo è anticostituzionale.
Si dovrebbe, in tutte le trasmissioni tv, mandare in onda un bigino su ogni ospite con la sua storia e la sua provenienza, qualunque essa sia, non basta per esempio presentare la Polverini come segretaria del Sindacato Ugl, erede della Cisnal il sindacato del Movimento sociale italiano. I fascisti di Almirante.
Non tutti i telespettatori sanno, o ricordano, queste cose e sarebbe utile informarli.
Non entro nel merito delle accuse della Polverini a rispondere ci penseranno gli accusati e la magistratura, diciamo che sono problemi della sua maggioranza e dell’opposizione ed ognuno trarrà le sue conclusioni.
Per squalificare tutta la sceneggiata della Polverini, dal mio punto di vista, basta solo una frase del suo discorso:
Non ho colpe, racconterò tutto.
Ecco avrei gradito che avesse raccontato tutto, anche dell’opposizione, prima di prendere l’elicottero per andare alla festa del peperoncino. Dalla Stampa di oggi:
Partita con un occhio al risparmio, anche la Polverini poi ha ingranato la marcia sul fronte comunicazione. Ecco allora che per il 2011 ai «Contratti con i mezzi di informazione» sono stati stanziati 396 mila e 400 euro. Che subiscono però un’impennata l’anno successivo. Basta dare un’occhiata al resoconto della «Vigilanza sulla comunicazione istituzionale della giunta regionale», redatto il 28 giugno scorso: nel 2012 la spesa stanziata è salita a 1 milione e 287 mila euro.Certo che la spesa è sproporzionata, ma comprensibile. Per una che non ha il culo e le labbra della Minetti, la coscia lunga della Brambilla, le riconosciute capacità della Carfagna, sfondare sul piano della comunicazione è più difficile, per mantenere alta l’attenzione e le prime pagine dei giornali si deve investire parecchio in propaganda.
Adesso tutti, dico tutti, dicono io lo sapevo. Destra e sinistra, dopo che hanno perso tutti i treni, prendono le distanze ed accusano l’avversario o il nemico interno, siamo al patetico di gente che non ha capito di essere al capolinea.
Casini, l’equilibrista per antonomasia, sta tra il gnacca ed il petacca, gli è riuscito di farsi ricevere dal Papa per farsi dare l’incarico di difendere la famiglia cattolica, combattere l’aborto e nozze gay ma non gli è riuscito di salvare la faccia con la Polverini.
Ma Benedetto XVI° non sa che Casini è divorziato? Non poteva chiamare un altro?
Anche Bagnasco ha voluto dire la sua, dal pulpito virtuale ma sdegnato: “Anche “dalle Regioni sta emergendo un reticolo di corruttele e scandali, il decentramento” a volte coincide con una zavorra. E’ “motivo di rafforzata indignazione che la classe politica continua a sottovalutare il fatto che immoralità e malaffare siano al centro e alla periferia”.
Dimentica, Bagnasco, che quando si è trattato di scegliere tra la Polverini e la Bonino il vaticano e tutti i pretini si schierarono con la Polverini.
Quando si cade dall’altare alla polvere non si può pretendere di rimanere sul pulpito, il polverone colpisce anche l’altare.
Alla Bonino rimprovero la stessa cosa che rimprovero alla Polverini, male comune a quanto pare di tutta la politica, quello di parlare sempre dopo e mai durante.
Per chi non sapesse, non avesse letto, riporto il link dell’intervista a Repubblica:
Adesso sta a noi riflettere e tirare le conclusioni, per chi intende andare a votare ovviamente.
Io ci andrò comunque con la maschera antigas, mi imporrò una scelta tra le varie proposte e non lo faccio per favorire o proteggere i briganti di destra o di sinistra, lo faccio per chi ha dato la vita per permettermi di esprimere il mio voto, di dire la mia in democrazia.
Il mio spazio, giusto o sbagliato che sia, me lo voglio tenere.
Non posso chiudere il post senza fare i complimenti alla claque dei camerati, hanno sottolineato con applausi scriscianti ogni attacco che la Polverini ha sferrato, ogni azione difensiva e fuorviante.
Sono stati perfetti e l’audio televisivo ha reso loro merito.
Complimenti alla freddezza della Renata, è riuscita a chiudere il comizio delle sue dimissioni senza lasciarsi andare al saluto fascista. Vedrete che qualcuno la prenderà per una paladina dell’onestà e della democrazia.
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