L’autodistruzione, politica, non è una prerogativa della sinistra è italiana. Ora tocca alla lega.
Creato il 22 ottobre 2011 da Slasch16
Siamo rimasti un popolo feudale, di feudi o, per ruffianarmi il Vaticano, il paese dei campanili.
Sino ad oggi la prerogativa autolesionista era monopolio della sinistra, mai visti tanti partiti che si richiamano al comunismo o alla falce e martello come da noi, direi uno per paese e nelle città più grandi anche più di uno.
E’ l’italia dei campanili o dei feudi, cambiano le motivazioni, le opzioni, ma il risultato è sempre lo stesso l’autodistruzione.
Tocca a 360 gradi tutta la politica italiana, ognuno deve distinguersi con ogni mezzo ed in ogni partito o movimento con il risultato che tutto viene frammentato e reso impotente al cambiamento.
Grazie a questo fenomeno, dalla liberazione in poi salvo in alcuni anni ruggenti, il potere economico e politico è sempre in mano alla stessa classe dirigente borghese e conservatrice.
Noi non siamo un popolo, un Paese, siamo un condominio e nei condomini dominano sempre le liti condominiale e le divisioni su tutto, dalla portinaia al rifacimento del tetto.
A sinistra ci si divide per gli ideali, quando si mette giù un documento sappiamo tutti che basta spostare una virgola ed il senso di una proposta cambia e basta questo a dividere, ed anche accendere la luce diventa un problema, le accendiamo tutte o bastano la metà, così risparmiamo.
Anche il Pd non ne è rimasto immune per ogni proposta che Bersani fa c’è Veltroni che si sente in dovere di dire la sua, ma con spirito unitario ed intanto si fa il suo gruppo con qualche seguace cattolico.
E’ successo a destra ed ovviamente mi ha fatto piacere, anche di là non scherzano in fatto di divisioni, ma la baraonda che mi fa più piacere è quella in atto all’interno della lega.
Dopo la lista di Varese con i 47 da fare fuori, politicamente, ripresi addirittura dal Trota in persona che ci ha messo una settimana per partorire un pensierino, poche parole, chi non è in linea con la famiglia Bossi può andarsene in un altro partito.
Autolesionista anche lui, se i leghisti che si lamentano lo mollano gli toccherà andare a lavorare, a lavare i vetri o le macchine, penso che non sappia fare altro.
Adesso spunta la lista dei 12 deputati da non ricandidare, pare sia stata scritta da Reguzzoni in persona il capogruppo alla camera imposto, pure lui, da Bossi in persona.
Un lavoro improbo, data l’intelligenza del personaggio, dall’ agosto scorso ci stà lavorando sopra e finalmente è riuscito a scrivere ben dodici, dicasi dodici nomi, tutti fedelissimi di Maroni.
Non è una faida per ideali, nella lega non sanno nemmeno cosa siano, ma per interessi, potere, e guarda caso riguarda l’avanzata delle nuove leve che, forti di una istruzione superiore, si pensa siano più intelligenti e quindi fare ombra ai capi storici ed al figlio del capo destinato a succedergli.
Ma il Trota è troppo stupido, vedere la dichiarazione sopra per rendersene conto, e quindi va protetto impedendo a tutti i leghisti più intelligenti di lui, quasi tutto il partito militanti compresi, di farsi strada nelle sezioni e negli incarichi di partito.
La mossa va fatta alla svelta, non dimentichiamo che hanno un governatore del Piemonte come Cota, che non ha cinque lettere come il trota ne ha tre e fa solo la rima ma, in quanto a stupidità non ha niente da invidiargli.
Uno degli emergenti da fare subito fuori tra i maroniani è tale Gianluca Pini segretario della lega in Romagna, un tipo in forte ascesa per le sue apparizioni in tv, forse sarà telegenico, che ha il diploma di perito industriale ed è pure imprenditore nel settore alimentare.
Uno scienziato rispetto a Reguzzoni o al Trota, un concorrente troppo forte per la media dei Bossi, meglio farlo fuori e metterlo nella lista di quelli da non ricandidare.
Reguzzoni perderebbe il posto ed a lavare le macchine toccherebbe al Trota per diritto di famiglia.
Lasciamo che si scannino in pace, noi abbiamo già dato, la chiameranno secessione ed è l’unica che faranno.
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