L'interno della Toronto Reference Library
In questi giorni sto cercando di dimostrare che il romanzo di Tondelli Rimini sia classificabile anzitutto come un giallo. Per farlo, sto andando in cerca di alcuni articoli o libri di famosi giallisti che abbiano stabilito quali sono gli elementi che caratterizzano un giallo, nei suoi sottogeneri dell’hard-boiled, della detective story senza detective, del crime novel e così via. Prima sorpresa: scopro che le ultra-iper-fornitissime biblioteche accademiche della mia università (parliamo di oltre 16 milioni di volumi nella sola Robarts, ma le biblioteche universitarie sono circa una dozzina, e ciascuna ha almeno un milione di volumi, per cui a quei 16 aggiungiamo mal contati altri 16 e fanno 32 milioni di volumi; leviamo gli eventuali doppioni e triploni, e diciamo che ci sono 25 milioni di volumi differenti) sul giallo come genere sono praticamente prive di testi. Hanno solo gli ultra-classici, da Dashiell Hammett a Raymond Chandler, oltre naturalmente ai Conan Doyle e alla Agatha Christie. Ma su quel fitto sottobosco di testi che fanno la critica letteraria, o che spiegano come si scrive un giallo, zero carbonella.
Al quanto stupito, mi rivolgo alla Toronto Reference Library e al giro delle Biblioteche Pubbliche della città di Toronto. Parliamo di una sede centrale con 10 milioni di volumi, più le 99 sedi periferiche. Qui si trova tutto sul giallo. Bene! Vado tosto alla sede centrale dietro casa, la Reference Library, e comincio a leggiucchiare qua e là. Scopro infatti che la maggioranza dei libri in inglese non si possono prendere in prestito, ma solo leggere in sede. E’ inusuale per il Canada, ma non posso lamentarmi del resto del servizio: una sede meravigliosa, con il wi-fi gratuito, migliaia di tavoli, centinaia di computer ultima generazione in uso gratuito, sei piani di immensa biblioteca con per altro un personale tra i più dolci e servizievoli mai visti.
A un certo punto, connesso sul sito della Biblioteca, scopro che un volume che sto cercando si trova non nello scaffale aperto (ottima abitudine delle biblioteche canadesi e americane, e un giorno vi spiegherò perché è ottima) bensì al 5° piano, dentro alla “Arthur Conan Doyle Room”. Mah. Andiamo a prendere ‘sto libro. Salgo al quinto piano, mi faccio indicare dove sta ‘sta stanza, la vedo, ci entro.
E qui…
La Arthur Conan Doyle Room della Toronto Reference Public Library è un universo spazio-temporale a parte dal resto della biblioteca. Se nel resto della biblioteca l’arredamento è quello abituale di ogni biblioteca canadese (mobilio moderno, sedie comode ma dozzinali, scaffali in legno moderno, non dico Ikea ma quasi) qui è tutto arredato come se tu entrassi nello studio privato di Sherlock Holmes. Ci sono biblioteche (intendo ora le scaffalature) di legno massello antico, due tavoli pregiati di legno in mezzo alla stanza, una serie di lenti d’ingrandimento messe sotto vetro; un paio di appendiabiti, sui quali troneggiano i cappelli con la classica foggia a Sherlock Holmes, di lana a quadretti; alle pareti ci sono quadri che riproducono l’investigatore e il suo aiutante; sugli scaffali in alto ci sono diversi busti del più famoso investigatore britannico; il tavolo più grande è dominato da una grande scacchiera le cui squadre sono formate da personaggi dei libri di Conan Doyle; le sedie attorno al tavolo sono delle poltroncine girevoli con delle rotelline.L’intera stanza è foderata di libri, ma – ed è qui il bello – sono esclusivamente libri di Conan Doyle, su Sherlock Holmes oppure il genere giallo. Oppure sono gialli a loro volta, ma devono avere attinenza con Sherlock Holmes. Cioè, in sostanza, questi giocherelloni della Toronto Reference Library hanno ricreato un ambiente che possa stimolare alla scrittura – o alla lettura – di un libro giallo. Sembra infatti di entrare nello studio di CLUEDO, per darvi un’idea. Quindi un arredamento imponente, pesante a tratti, con un odore di legno antico che quasi sovrasta quello buono dei libri ben custoditi, anche grazie all’ambiente climatizzato ad hoc rispetto al resto della biblioteca. Intendiamoci: qui ci sono anche dei libri diciamo vecchi di duecento anni (da quando il genere giallo è nato), ma non troverete manoscritti medievali. Per cui tutta questa attenzione nei confronti di questi documenti vecchi di 200 anni, non è poi così necessaria. Il fatto è che i canadesi amano giocare anche quando sono adulti, rifiutando di perdere il loro lato bambino. E difatti, esiste anche un’associazione degli amici della Arthur Conan Doyle Room. Come ti sbagli?