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La Aston Martin diventa italiana

Da Carlo69 @F1Raceit
Auto Oggi aston martin db9 volante

Published on dicembre 8th, 2012 | by Carlo Di Berardino

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Dopo la notizia del passaggio del gioiello Ducati alla tedesca Audi di qualche mese fa, desta sensazione l’entrata nel capitale azionario della Aston Martin, della Investindustrial, azienda finanziaria italiana.

Da oggi infatti, l’icona dell’automobilismo sportivo britannico, vedra’ l’ingresso del partner italiano, il quale contribuira’ con un iniezione di capitali a rivitalizzare le languide casse della Aston, il cui titolo azionario era stato declassato a “spazzatura” qualche settimana fa.

La Investindustial, con il versamento di 241 milioni di dollari, entra a fare parte dell’azionariato Aston Martin con una partecipazione al 37%, mentre il rimanente rimarra’ nelle mani del gruppo finanziario del Kuwait, Investment Dar.

L’Aston Martin, le cui vendite sono letteralmente crollate negli ultimi anni, e’ la produttrice di modelli comunque di prestigio come la DB9 e la Vanquish. Ma non e’ riuscita con il passare degli anni a rimanere al passo con i tempi e con l’innovazione tecnologica delle altre concorrenti nel settore sportivo, rimanendo in un certo senso vittima della propria immagine.

La vittoria del gruppo finanziario italiano ha anche maggiore rilievo se prendiamo in considerazione che l’altro concorrente era la Mahindra, colosso indiano dell’automobile, con un fatturato di 15 miliardi di dollari all’anno.

Il primo passo che sembra essere gia’ stato avviato e’ quello di stabilire una serie di partnership strategiche, che permetteranno alla Aston di cominciare a migliorare la propria tecnologia. In particolare si parla gia’ di una possibile alleanza con la Daimler, per la fornitura dei motori, cosa di cui la Aston necessita disperatamente essendo ancora equipaggiata con i vecchi motori di origine Ford che ha tenuto dopo l’uscita del gruppo americano dalla proprieta’ della Aston.

Chissa’ che la Investindustrial riesca a dare alla Aston, oltre che capitali, anche quell’innovazione del design che gli permetta di andare avanti, senza tuttavia perdere il gusto tipicamente britannico che la contraddistingue.

 


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