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La bacinella dell’aceto

Creato il 14 giugno 2010 da Fabry2010

La bacinella dell’aceto

La solita storia: pare che la modella per la Vergine fosse una prostituta morta per annegamento. Caravaggio era convinto che il realismo non sottraesse nulla al sacro, anzi, vi immettesse un’evidenza comprensibile a tutti. L’aureola non manca: come sempre, è pressocché invisibile, perché l’umano non sia annichilito dal divino. Il volto terreo, il ventre gonfio, i piedi scoperti fino alle caviglie erano cause di scandalo per la mentalità del tempo, che provocarono un rifiuto perentorio e rapido. Ma il Merisi non si faceva manovrare, preferiva il disagio della verità ai vantaggi dell’omologazione. Anche oggi i tempi sono duri per la coscienza religiosa: bisogna scegliere fra la neutralità del quieto vivere e l’eroismo della fedeltà a se stessi. La bacinella dell’aceto è pronta per detergere il cadavere dei morti viventi, gli specialisti austeri del conformismo putrefatto.



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