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La Bambina di Neve e i #BlogLetterari

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
  • Categoria Cuore
  • Categoria Cervello

È un piccolo segnale, non un cambiamento drastico.

Oggi ci si chiede quanto sia importante un blog, il parere di un blogger, la recensione di un blogger. Quanto valore tecnico abbia, rispetto a un più blasonato articolo su carta stampata.

Ecco, oggi lo si pone come punto di domanda, in un domani non tanto lontano, invece, credo che i ruoli si invertiranno. Tra le ragioni vedo la puntuale presenza di un blogger, che fa del suo blog una vetrina di se stesso, e la sempre più svogliata attenzione della carta stampata verso la cultura, relegata in poche pagine, in poche righe, piegata da un opprimente “main stream”.

Dicevo: è solo un piccolo segnale. Ma, credo, importante.

Ieri Einaudi ha pubblicato sul proprio sito – che in alcune pagine comincia ad assomigliare a un vero e proprio blog – le recensioni dei blogger a La Bambina di Neve, di Eowyn Ivey. C’è Angelo Ricci (“È sufficiente leggere le prime pagine di La bambina di neve per capire che il romanzo è vivo e vegeto”),  tazzinadi-Noemi Cuffia (“Qualche volta mi sorprendo per il fatto che libri tanto belli vengano fuori da semplici esseri umani.”), per citare solo un paio di nomi cari a Destinazione Cuore Stomaco e Cervello.

È finalmente il momento dei blog letterari?

A un mio tweet privato, il BOT di Einaudieditore risponde che “sono i blogger che sono sempre più rilevanti. In Einaudi cerchiamo, anche tramite Twitter, di tenere le orecchie il più possibile aperte”. E infatti, qualche tempo fa, quelli di Einaudi hanno pubblicato la recensione di un blogger che diceva di aver passato una notte insonne catturato dalla lettura di Murakami, in un pezzo dal titolo «1Q84» in una notte.

Ne ho già discusso qui: Einaudi su twitter è al momento tra gli imbattibili. E proprio con un tweet, il BOT tira in ballo l’autrice de “La Bambina di Neve” che risponde ai lettori italiani con un tenero “I wish I spoke Italian so I could be eloquent in my gratitude, but — Grazie mille miei cari lettorii!”.

Che sia o no il momento dei blog letterari, un fatto mi pare inequivocabile: il legame tra lettore e scrittore è forte come non lo è mai stato prima.

UpDate: riprendendo questo articolo, Einaudi alimenta la discussione sui #BlogLetterari. Esistono, non esistono o non sono mai esistiti? Qui di seguito lo storify dell’hashtag #BlogLetterari:

[View the story "I #BlogLetterari non esistono" on Storify]

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2 Commenti a “La Bambina di Neve e i #BlogLetterari”

  • La Bambina di Neve e i #BlogLetterari
    Alessandro Gambardella scrive: 10 gennaio 2012 alle 10:56

    Più che “il momento dei blog letterari” credo che, con alcuni strumenti che tramite il web sono ormai alla portata di tutti, comincia ad essere notata e, in funzione della relativa qualità, valorizzata, l’espressività non accademica, non titolata. I lettori esistono da quando esistono parole da leggere, ma il megafono è stato sempre degli urlatori e le opinioni di chi non necessariamente legge per professione ma per vocazione hanno spesso avuto diffusione “condominiale”, limitata alla condivisione per vicinanza. Il blog, #peripatosenzaprofessore, può dar voce a tutti quelli che sentono di avere parole che vogliono camminare da sole.

  • La Bambina di Neve e i #BlogLetterari
    Gilla scrive: 10 gennaio 2012 alle 11:23

    Secondo me finalmente stiamo assistendo a una reale- anche numericamente- alfabetizzazione informatica. Ho scritto un articolo su Saturno settimana scorsa, nello speciale blog dove tracciavo delle valutazioni a distanza di 12 anni dal primo post di Giulio Mozzi, primo blogger “ufficiale”. E sono felice di aver fatto una tesi sui blog letterari nel 2007, proprio sul rapporto tra autori e lettori-annosa questione negli ambienti della critica letteraria…ora una nicchia di resistenza diventa uno spazio comune. Sono passi avanti. ma non credo miracoli:-)

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