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La Barbie dal corpo umano. Lammily riscrive i canoni di bellezza.

Da Paolominucci @paolo_minucci

LammilySecondo le ultime stime riportate dalla Sima (Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza), sono circa due milioni le persone affette, in Italia, da disturbi gravi legati al comportamento alimentare. Di queste, la maggior parte è costituita da ragazze che si ammalano di anoressia e bulimia tra i 15 e i 19 anni. Si tratta di patologie spesso silenti, che non danno sempre un’immediata manifestazione di sé e che in determinate condizioni possono insorgere già dagli otto anni di età.

In un ambiente sociale in cui, com’è ormai risaputo, l’immagine riveste un ruolo fondamentale, e a pochi giorni dalla terza Giornata Nazionale contro i Disturbi Alimentari, che si terrà sabato 15 marzo in 40 città italiane, ecco dunque che assume particolare rilevanza una notizia che rimbalza dagli Stati Uniti, dove l’artista Nickolay Lamm ha deciso di puntare sull’idea, quanto meno coraggiosa, di stravolgere l’aspetto della più famosa bambola del mondo, Barbie.
Si tratta di un progetto di crowdfunding che mira a creare un prodotto capace di incarnare l’idea di un giocattolo popolare e dalla grande usabilità come la stessa Barbie, ma con un modello estetico del suo aspetto molto più corrispondente alla realtà. Le proporzioni del corpo ricalcano, infatti, quelle che in media si riscontrano in una ragazza diciannovenne, secondo uno studio del governo americano, rinunciando agli estremi canoni di bellezza che da oltre cinquant’anni la bionda d’oltre oceano ci propone (ed impone) .

Barbie proporzioni

Cosa succederebbe se le bambole iniziassero ad utilizzare proporzioni umane? È questa la domanda che deve essersi posto l’artista statunitense prima di dare il via al suo progetto. Non una novità assoluta, a giudicare dall’articolo apparso sul BBC News Magazine nel 2009, in cui ci si chiedeva più o meno la stessa cosa, ipotizzando l’aspetto che avrebbe potuto avere una persona reale con le “misure” del corpo di Barbie. Centimetri alla mano, il risultato rasentava il ridicolo, con un tocco decisamente inquietante come come si può vedere dall’immagine in alto.

Lammily, questo il nome della bambola ideata da Nickolay Lamm, ha dunque come obiettivo quello di proporre ai bambini un’immagine reale del corpo femminile, superando l’assioma pericolosissimo per il quale magro è bello e riportando sul piano umano un prodotto di diversione che tanta influenza esercita sui più piccoli.

Sinora l’artista è riuscito a racimolare quasi mezzo milione di dollari, a fronte dei soli 95 mila pianificati per avviare la produzione. Per avere Lammily tra le mani bisognerà però attendere almeno il prossimo novembre, quando inizierà la distribuzione, anche se è possibile richiederne un esemplare sin da ora.

Vedremo quale sarà l’esito commerciale di questo prodotto (l’obiettivo è di venderne almeno 5 mila) che ad ogni modo si presenta, per stessa ammissione di Lamm, non come un’operazione volta a screditare la fama della sua più celebre concorrente, quanto piuttosto come “la creazione di un’alternativa in grado di offrire una possibilità di scelta in più”. E se la scelta vuol dire abbandonare stereotipi che costituiscono uno dei principali problemi nella crescita e nello sviluppo delle adolescenti del terzo millennio, allora non c’è che augurare una lunga vita a Lammily, ricca di successi almeno quanto quella di Barbie.

[Articolo scritto in esclusiva per ProNews.it]


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