Pubblicato il 18 maggio 2012 con Nessun Commento
In fatto di bellezza, la seconda giornata del Festival di Cannes è stata tutta di Marion Cotillard, protagonista del film francese “De Rouille Et D’Os”.
Il lungometraggio narra con toni forti la storia di un amore carnale e disperato tra due esseri in un certo senso agli antipodi: la bella e dolce Stephanie (Marion Cotillard), istruttrice di orche a Marineland sulla Costa Azzurra e Ali (Matthias Schoenaerts), un tipo rude ma tenero che lavora come buttafuori in una discoteca grazie all’interessamento di sua sorella, cassiera in un supermercato di Antibes.
Marion si è presentata al Festival accompagnata dal regista Jacques Audiard e dall’attore Matthias Schoenaerts, vestita in Dior con un dress in chiffon rosa al ginocchio, molto delicato ed etereo. A fare da contorno, una cintura dorata e un paio di scarpe Versus color limone. Make-up appena accennato e sempre sui toni del rosa, come vuole una delle tendenze della prossima stagione, acconciatura raccolta con coda bassa di lato, che ha reso sbarazzino un outfit molto bon ton.
Il paradosso del Festival di Cannes è forse questo: da un lato è il trionfo della donna intesa nelle sue componenti di bellezza e di charme; dall’altro, sembra che, dal punto di vista professionale, la donna non sia presa ancora sul serio. Questa è la denuncia di alcune attrici e registe che hanno scritto una lettera aperta a Le Monde, criticando l’assenza di autrici donne tra i 22 finalisti in corsa per la Palma d’oro: “Gli uomini amano le donne per la loro profondità, ma solo quando hanno una scollatura profonda” hanno scritto al quotidiano francese, rivolgendosi polemicamente agli organizzatori e alla Giuria.
Tra le firmatarie della denuncia Fanny Cottencon e Virginie Despentes, attrice e regista del film sessualmente esplicito “Baise moi” del 2000.
Il Direttore del Festival Thierry Fremaux ha immediatamente ribattuto che le opere vengono scelte in base alla loro qualità e non in base al sesso dell’autore.
Desumiamo quindi che nessun filmato di donna sia stato ritenuto di qualità degna…
La cosa potrebbe anche essere accettata se non fosse che, nella storia del Festival, l’unica donna ad aver mai vinto la Palma d’oro è stata Jane Campion nel 1993 col film “The piano”…
Polemiche a parte, due donne comunque concorreranno al premio della categoria “Nuovi talenti”: Catherine Corsini e Sylvie Verheyde. Inutile dirlo, siamo dalla loro parte.
di Angela Laurino