E’ aumentato il prezzo della benzina. E del gasolio per autotrazione naturalmente. Ecco l’abbrivio di un articolo che da qualche tempo in qua rischia di risultare – quotidianamente e desolatamente (per non dire altro) – attuale. Non bastano le frequenti paurose ondate d’incremento del carburante e la trita e pur vera storia che l’aumento del petrolio si riverbera sempre a danno del consumatore finale; mentre i decrementi della materia prima lasciano nella sostanza invariato il prezzo del carburante alla pompa.
Dal 1° gennaio 2012 l’imposta di fabbricazione sulla benzina e’ salita a 704,20 euro per mille litri, mentre quella del gasolio a 593,20 sempre rispetto alla medesima quantita’ di carburante.
E la spinta del prezzo finale verso l’alto, verso nuovi e più elevati e drammatici livelli record e’ agevolata pure dalle addizionali regionali scattate in varie regioni (con altre sul piede di guerra, gia’ pronte ad emularle). Benzina a 1,78 – 1,8 € per litro (diesel a 1,70 circa) ormai a costi esplosivi, con la battuta “e cosa cambia per me? Tanto io metto sempre 10 euro!” che da un pezzo non fa piu’ ridere nessuno.
Reazioni a catena e dalla padella si va a finire nella brace. Fine inevitabile per un paese come il nostro, la cui logistica dei trasporti – ricorda Coldiretti - si affida per l’86% alla rete stradale. A schizzare all’insu’ – per reazione naturale – e’ il prezzo dei generi alimentari che, per l’appunto, viaggiano tutti su gomma. Basti pensare, a titolo d’esempio, che benzina, trasporti e logistica incidono complessivamente per circa un terzo sui costi della frutta e verdura e dei prodotti alimentari e delle bevande in vendita nei supermercati. Secondo Federconsumatori e’ ipotizzabile che per la sola spesa alimentare le famiglie italiane dovranno mettere, alla voce uscita, sul piatto della bilancia € 1.000,00 in piu’ rispetto al 2011. La benzina, in definitiva , infiamma la vita e, purtroppo, in particolare il costo della stessa per le famiglie italiane.
Ad appesantire il quadro, il 2012 reca con se’ gli aumenti di luce e gas (rispettivamente + 4,9% e + 2,7% per una maggiore spesa media annua familiare di una sessantina di euro), tariffe autostradali (+ 3,5%) e canone tv (112 euro). Senza dimenticare che sara’ questo l’anno in cui gli italiani saranno chiamati a tirar fuori i maggiori importi ratificati a fine 2011 nel cosi’ detto decreto salva Italia (Imu su rendita catastale fortemente rivalutata, nuovo bollo su investimenti finanziari e via discorrendo).
L’unico taglio promesso e che – c’e’ da sperare solo per il momento – non riesce a decollare riguarda i pingui emolumenti dei politici. Circa 16.000 euro mensili (rimborsi inclusi) che li annoverano fra i “paperoni” della Comunita’ Europea. Eppure da Montecitorio fanno sapere, opponendosi, che le indennita’ dei parlamentari italiani sono in verita’ piu’ basse rispetto a quelle dei colleghi comunitari. Ed il segnale di compartecipazione ai guai della stragrande maggioranza della gente tarda ad arrivare….
Francesco Rella @FalloSapere