Fernando Pessoa in Portogallo non è solo un recente classico della letteratura. Le imperscrutabili vie del successo ne hanno fatto una vera icona pop, consacrata anche (o a prescindere) dalla brutta statua davanti al caffè degli intellettuali (e oggi dei turisti) in Largo do Chiado, a Lisbona. Altra meta di pellegrinaggio in città, ben più interessante, è la sua casa-museo (http://casafernandopessoa.cm-lisboa.pt), che da qualche mese, essendosi il culto dello scrittore nel frattempo esteso a mezzo mondo, ha messo online un regalo per pessoani appassionati, dovunque essi siano: la biblioteca personale del poeta. Centinaia di migliaia di pagine annotate, commentate o scarabocchiate di suo pugno si possono ora sfogliare e scaricare con un clic. Qualcosa di più di semplice feticismo bibliofilo. Ne abbiamo parlato con uno dei tre coordinatori dell'équipe che ha lavorato al progetto, l'italiano Antonio Cardiello.
Come nasce il progetto di digitalizzare la biblioteca di Fernando Pessoa?
Nasce da una brillante intuizione di Jerónimo Pizarro (enorme specialista e divulgatore della polimorfica e ancora largamente inedita opera pessoana) maturata nella primavera del 2008 e subito spalleggiata da Inês Pedrosa, direttrice della Casa Pessoa; l’istituzione che, dal 1993, ospita 1058 volumi appartenuti al genio portoghese.
Grazie all’apporto di una trentina di volontari (tra collaboratori occasionali e stakanovisti irriducibili), nell’arco di poco più di un anno – i lavori sono terminati nel giugno del 2009 – si è riusciti nell’impresa di fotografare, pagina dopo pagina, tutti i libri di quell’ingente collezione. Il passo seguente, l’ottobre scorso, è stato riunire le immagini scattate in un’unica piattaforma digitale (http://casafernandopessoa.cm-lisboa.pt/bdigital/index/index.htm) capace di aggregare, per la prima volta, anche materiale analogo proveniente da altre due compartizioni “minori”, storicamente separate, della biblioteca privata di Pessoa: gli esemplari che sono ancora di proprietà degli eredi e i reperti conservati nella Biblioteca Nacional de Portugal.
Quale sarà l'utilità di questo strumento per gli studiosi?
La decisione di allestire uno spazio virtuale di raccolta e catalogazione di libri, giornali e riviste, fino a poco tempo fa, come detto, dispersi, è stata presa di comune accordo dai responsabili del progetto e dai vertici della Casa Pessoa allo scopo di divulgare globalmente, di rendere accessibile a tutti, gratuitamente, un tesoro bibliotecario unico in Portogallo. Gli studiosi, come gli appassionati e i semplici curiosi, attraverso l’archivio della biblioteca digitale di Fernando Pessoa, sovvenzionato dalla Fondazione Vodafone Portugal, possono scoprire non soltanto ciò che l’autore di Messaggio e del Libro dell’Inquietudine leggeva, bensì anche familiarizzare con il suo peculiare approccio alla lettura. Un modo per farlo è senz’altro ripercorrere ciò che egli sottolineava e segnalava, è localizzare gli scritti autografi (poesie, traduzioni, note di lettura, commenti di ammirazione o critica; frammenti di testi teatrali, di saggi filosofici, religiosi, politici e sociologici) lasciati negli spazi bianchi tra una riga e l’altra del testo stampato, nelle pagine di guardia e lungo i margini dei suoi libri.
In che misura i libri presenti nella biblioteca di uno scrittore possono considerarsi formativi e orientare lo studio delle influenze su questo stesso scrittore?
Principalmente perché ci consentono di ricostruire una sorta di sua biografia intellettuale, ravvisando con chiarezza i differenti passaggi temporali in cui sono avvenute, in seguito alle letture svolte, le assimilazioni di determinati contenuti concettuali. Soprattutto se messi a confronto con premesse e conclusioni riscontrabili in determinati luoghi della sua produzione letteraria.
Inoltre, nel caso specifico di Pessoa, l’ampio uso di marginalia (pratica letteraria coltivata per circa 30 anni) permette di introdurre o aggiungere preziose e spesso sorprendenti informazioni esegetiche rispetto all’iter genetico di molti lavori, progetti, attività, così come al complesso processo dell’estetica eteronimica.
Entriamo un po' nel dettaglio: che cosa leggeva Pessoa?
L’estrema versatilità compositiva che contraddistingueva la vena letteraria di Pessoa, in fondo non è che il riflesso della formidabile eterogeneità di interessi deducibili dalle sue letture. Infatti, la sua biblioteca accoglie tutte le aree tematiche possibili, dalle scienze naturali e applicate, a studi sulle principali religioni monoteiste e politeiste di zona euro-asiatica, dai manuali sul diritto di famiglia, all’astrologia. Rimanendo circoscritti all’alveo delle scienze umane, la filosofia, la sociologia e la psicologia (spiccano in questo ambito opere di e su Platone, Kant, F. Bacone, Pascal, Schopenhauer, Nietzsche, Nordau e John M. Robertson) contendono a centinaia di esemplari di assunto letterario (particolarmente apprezzati furono Omar Khayyám, Byron, Keats, Milton, Shakespeare, Emerson, Edgar Allan Poe, Whitman, Oscar Wilde e Guerra Junqueiro) il primato tra le sfere del sapere che ebbero su di lui maggiore presa.
Ai fini di facilitare sia l’entrata che l’uscita nel e dal labirinto di un lettore-scrittore così onnivoro e prolifico, si è pensato di munire i visitatori di utili “strumenti” di consultazione. Mi riferisco all’inserimento di alcune “finestre” interattive da cui si può gettare uno sguardo su una selezione di dettagli distintivi, come, ad esempio, le firme di eteronimi e pre-eteronimi apposte generalmente subito prima dei frontespizi di certi volumi, con l’intento di attribuirne la corrispettiva appartenenza; o il riscontro, in altri, di dediche piene di elogi e stima, dirette a Pessoa da autori che gli erano contemporanei e che gli riconoscevano i tratti del mentore di un’intera generazione di artisti.
Progetti futuri per questa biblioteca?
Come evidenziato in una nota presente nella sezione “Estudos” della Biblioteca digital di Fernando Pessoa, la speranza dei coordinatori di questo protocollo è che il sito creato continui a crescere mediante l’integrazione e pubblicazione di contributi diversi, forniti da generazioni attuali e future di specialisti pessoani.