La Boldrini e la censura… ma di cosa?

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Oggi il web è in fermento: ovunque si legge della censura che , secondo alcuni, il neo eletto presidente della camera, Laura Boldrini, vorrebbe attuare all’interno del web.

Leggo su svariate pagine commenti di vario tipo; c’è chi scrive:

e pensare che dovrebbe far di tutto per la libertà d’opinione e la partecipazione popolare ai processi decisionali ….. non dimentichiamo “la poverina” (di diritti fondamentali) viene dalla rai!…. questo dovrebbe esser il suo mantra: “non la penso come te, ma farò il possibile perché tu possa dirlo..”

Ma ci sta anche chi, giustamente, dice che il web è l’unico luogo democratico dove il cittadino può esprimere liberamente il proprio pensiero senza essere censurato.

Si grida al bavaglio, si insulta ( e guarda un po’) la Boldrini e la sua incapacità nell’ incassare i vari soggiorni gratuiti nel paese più frequentato quotidianamente dalla maggior parte di noi.

Mi domando: MA QUANTI SI SONO SOFFERMATI A LEGGERE LA NOTIZIA CAPENDONE REALMENTE I CONTENUTI?

La Boldrini denuncia una situazione che rappresenta una cruda realtà, in quanto per molti il mondo del web rappresenta una zona franca dove poter insultare e minacciare chiunque, incuranti di qualsiasi norma e regola.

Spesso ne abbiamo parlato anche noi:

  • Offendimi tanto sono una donna: social network pro-sessismo.

  • I continui attacchi a chi comunica democrazia

  •  Soffri di “Troiofobia”? Curati!

  • Donne denigrate su facebook di chi è la responsabilità?

  • La nascita del figlio di Belen scatena l’italico maschilismo

La notizia dove si grida basta all’anarchia del web è stata, dai più, veicolata e mistificata, dandone dei significati del tutto sbagliati; come al solito si pecca di superficialità, aprendo infatti un qualunque link si legge:

Laura Boldrini, seduta alla sua scrivania di Presidente della Camera dei deputati, legge attentamente i messaggi che la sua giovane assistente Giovanna Pirrotta le porge. Sono minacce di morte, di stupro, di sodomia, di tortura. Accanto al testo spesso ci sono immagini. Fotomontaggi: il suo volto sorridente sul corpo di una donna violentata da un uomo di colore, il suo viso sul corpo di una donna sgozzata, il sangue che riempie un catino a terra.

E ancora:

Sul tavolo della presidente le pagine in cui uomini con nome e cognome, dati a cui corrispondono persone reali, scrivono “ti devono linciare, puttana“, “abiti a 30 chilometri da casa mia, giuro che vengo a trovarti“, “ti ammanetto di chiudo in una stanza buia e ti uso come orinatoio, morirai affogata“, “gli immigrati mettiteli nel letto, troia“. Accanto alla foto della donna sgozzata: “Per i Boldrini in rete ecco l’Islam in azione“.”

(Fonte: Qui )

Inoltre la Boldrini affronta anche un altro tema molto importante, ovvero il sessismo che ogni incarico di rilievo si trascina nel momento in cui viene preso da una donna:

ci sono due temi di cui dobbiamo parlare a viso aperto. Il primo e’ che quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l’aggressione sessista: che sia apparentemente innocua, semplice gossip, o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale, usa un lessico che parla di umiliazioni e di sottomissioni. E questa davvero e’ una questione grande, diffusa, collettiva. Non bisogna piu’ aver paura di dire che e’ una cultura sotterranea in qualche forma condivisa. Un’emergenza, in Italia”. Boldrini invita dunque ad affrontare la questione: “facciamolo finalmente, a partire da internet dove si sta diffondendo una cultura della minaccia tollerata come burla. So bene che la questione del controllo del web e’ delicatissima. Non per questo non dobbiamo porcela.”

Osservando che:

 “Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta o attraverso una scritta sul muro, sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web. Chiedo che si apra una discussione serena e seria”. “Se il web e’ vita reale , e lo e’, se produce effetti reali e li produce, allora non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete rispetto a quel che succede per strada“”

(Fonte: Qui )

La libertà di espressione che, in questo caso, tutti vogliono salvaguardare, altro non è che la libertà di poter manifestare il proprio odio nei confronti di una persona sottoforma di violenza.

Da quando il diritto di insultare o minacciare di morte o di stupro è chiamato libertà di espressione?

E per favore non chiamatelo Humor nero o ironia. Perché non trovo niente di ironico nel leggere ti devo linciare, puttana.

Le questioni sollevate dalla presidente, sono delle tematiche importantissime e che spesso vengono nascoste e sminuite, perché ,si sa, in una società profondamente patriarcale e misogina come la nostra danno fastidio. In Italia  le donne continuano a morire per mano degli uomini, il femminicidio sta diventando una problematica sociale, e per molti è sempre e solo una fatalità, un incidente, un raptus.

La Boldrini fa semplicemente quello che spesso gridiamo a gran voce : denunciare e rendere pubbliche queste situazioni. Qualcuno potrà dire: ma in questo modo si da visibilità a un gruppetto di scalmanati, ma non denunciare e far finta di nulla a cosa porterà? Servono delle leggi che tutelino il cittadino anche sul web, in quanto quelle attuali o non bastano o semplicemente non servono. Non è giusto e moralmente corretto ricevere minacce e insulti. Per quanto possiamo negarlo, il web rappresenta ormai un mondo pseudo reale per una buona parte di persone, dove poter essere se stessi anche nella maniera più violenta: account fake, siti e pagine facebook fasull* nat* per offendere e denigrare persone, razze, religioni ecc ecc… .

Riprendendo le parole della Presidente:

Io non ho paura […]di aprire un fronte di battaglia, se necessario. Daremo visibilità a un gruppo di fanatici? Sì, è vero. Ma non sono pochi, sono migliaia e migliaia, crescono ogni giorno e costituiscono una porzione del Paese che non possiamo ignorare: c’è e dobbiamo combatterla. Non posso denunciarli tutti individualmente: è un’arma spuntata, la giustizia cammina lentamente al cospetto della Rete, quando arriva la minaccia è già altrove, moltiplicata per mille. E poi non è una questione che riguarda solo me.”

Come blog, spesso e volentieri riceviamo commenti violenti, minacce, insulti di vario tipo. Spesso ne abbiamo parlato : I continui attacchi a chi comunica democrazia  , ma vorremmo avere una legge alla quale far riferimento nel momento in cui la situazione diventa esasperante ( come successo più volte in passato) . UNA LEGGE SERIA.

Il pericolo e il sessismo che celano piattaforme come face book, ma il mondo del web in generale, sono abbastanza sottovalutati, ma dovrebbero essere un campanello di allarme per tutti. Numerose sono le immagini presenti nei social network che tramite l’utilizzo della ormai ben conosciuta ironia, fomentano odio, violenza, senso di superiorità nei confronti di tutti i colori i quali vengono considerati i deboli della società: donne fatte esplodere,picchiate e insultate nei modi più originali, bambini affetti dalla sindrome di down presi in giro, ironia macabra sulla morte di ragazze poco più che adolescenti, animali fatti a pezzi, ovazioni al razzismo, ecc …

Perciò a mio parere, la Boldrini non vuole censurare un bel niente, semplicemente sta cercando di trovare delle soluzioni per delle situazioni che stanno sfuggendo leggermente di mano essendo che purtroppo la grande civiltà posseduta da determinanti individui, fa si che si abbia bisogno di un moderatore. ( e spesso questa moderazione è del tutto farlocca : La censura di Facebook ai danni dell’informazione)

Personalmente esprimo tutta la mia solidarietà a Laura Boldrini insieme a tanta stima per aver fatto uscire pubblicamente allo scoperto delle tematiche che spesso vengono sminuite e taciute.

Questa  cultura della minaccia tollerata come burla deve finire.

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