Bastano dieci miliardesimi di secondo per mettere la parola fine a oltre due secoli di storia, meno di un attimo.
Un'esplosione spaventosa il cui calore provoca istantaneamente la volatilizzazione di ogni sostanza organica, facendo scomparire ogni essere vivente nell'arco di chilometri. E questi sono solo gli effetti termici di una bomba atomica, che sono accompagnati da uno spostamento d'aria che rade al suolo case ed edifici e da effetti radioattivi che durano per anni.
Uno scenario da incubo, che non fa dormire i servizi di sicurezza dei paesi di mezzo mondo, minacciati soprattutto dal terrorismo internazionale. Una minaccia, quella atomica, che fino ad ora era tenuta sotto controllo da fattori tecnologici, dal momento che la disponibilità e la gestione di un ordigno nucleare non è alla portata di tutti.
Ma se esistesse una bomba atomica portatile, lo scenario per la sicurezza internazionale cambierebbe radicalmente. Cosa succederebbe se una telefonata annunciasse che c'è un'atomica innescata nel centro di Roma o di Parigi, nascosta in qualche cestino dei rifiuti? Per i ricchi gruppi terroristici sarà molto difficile resistere alla tentazione di avere un arma tanto potente.
Ma esiste davvero la bomba atomica portatile e quali sono i rischi che possa finire nelle mani sbagliate?
Facciamo un salto all'indietro nel tempo di oltre mezzo secolo. Siamo nell'anno 1950 e all'università di Berkley, in California, viene sintetizzato un nuovo elemento transuranico, sintetico e radioattivo: il californio. Uno dei pochissimi elementi metallici transuranici ad avere delle applicazioni pratiche, come per esempio l'impiego per avviare reattori nucleari e nella cura contro i tumori.
Il californio ha un aspetto abbastanza comune per un metallo, è di colore argenteo e fonde a circa 900°, ma è così pericoloso che per trasportare un grammo di metallo è necessaria una enorme botte protettiva del peso di più di 50 tonnellate.
Uno dei suoi isotopi, il californio-252 è un potentissimo emettitore di neutroni, cosa che lo rende estremamente radioattivo e pericoloso. Un solo microgrammo di californio-252 emette 2,3 milioni di neuroni al secondo, derivanti da fissione spontanea.
Come se non bastasse, il californio-251 ha anche una massa piccolissima, circa 5 chilogrammi, caratteristica che lo renderebbe ideale per la produzione di una bomba atomica del peso di soltanto 2 chilogrammi.
Ma le possibilità per un arma tascabile così potente sarebbero infinite. Un proiettile al californio, per esempio, sparato da una comune pistola, avrebbe un impatto distruttivo di circa dieci tonnellate di tritolo. Per non parlare di bombe a mano al californio, che in uno scenario di guerra potrebbero cambiare rapidamente e drammaticamente le sorti di un conflitto.
Per qualcuno la bomba atomica tascabile è soltanto una leggenda metropolitana, poichè i costi per produrre una bomba al californio sarebbero proibitivi, intorno ai 10 milioni di dollari al grammo.
Ma secondo un generale russo, Aleksandr Lebed, esistono un centinaio di piccole bombe atomiche tascabili disperse in tutto il territorio dell'ex Unione Sovietica, dall'Ucraina ai Paesi Baltici. Armi in in dotazione a brigate speciali del servizio segreto dello stato maggiore dell'URSS e gli strumenti ideali per il terrorismo nucleare, facili da trasportare e azionabili da una sola persona.
D'altronde la produzione di atomiche portatili, capaci di essere collocate da un solo soldato dietro le linee nemiche, venne avviata in URSS fin dagli anni Settanta.
I recenti drammatici eventi di Parigi, dove i terroristi islamici hanno seminato morte e terrore con un Kalashnikov, potrebbero essere una barzelletta a confronto di quanto potrebbe succedere se la bomba al californio entrasse in possesso dei gruppi estremisti islamici.
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