Piazza Affari si riscatta
Solo Pirelli in rosso (colpa dei russi), per il resto forti rimbalzi ed un settore bancario in grande spolvero. Volano Yoox e Cnh Ind.
Piazza Affari guadagna due punti percentuali, Francoforte finisce in rosso, ed allora la Mecca, dal punto di vista finanziario, siamo noi. Il nostro indice di riferimento, il Ftse Mib (+1,88%) da inizio anno sta guadagnando il 9,64% mentre il Dax (-0,20%) di Francoforte sta perdendo lo 0,64%.
Tutti vogliono i titoli italiani, tutti vogliono le Banche italiane, molto più solide di quelle tedesche, dovremmo fare la voce grossa e comandare noi in Europa.
Un solo titolo, fra i quaranta che compongono il nostro indice principale ha concluso la seduta con un ribasso, si tratta di Pirelli (-0,64%), penalizzata dalla crisi russa. Come noto, infatti, il colosso Rosneft ha recentemente acquisito un’importante quota in Camfin che è la finanziaria che controlla l’azienda della Bicocca. Nonostante le rassicurazioni di Tronchetti Provera il titolo nelle ultime due settimane è sceso quasi ininterrottamente.
Ma per il resto oggi abbiamo dei rialzi stratosferici. Ai primi due posti della classifica due rimbalzi poderosi, si tratta di Yoox (+6,09%) e Cnh Ind. (+5,03%) ed a seguire la sfilata delle nostre Banche: Ubi Banca (+4,85%), Banco Popolare (+4,18%) , Bper (+3,18%), Intesa (+2,71%), Banca MPS (+2,69%) ed Unicredit (+2,22%).
Ma guadagnano oltre due punti percentuali anche Atlantia (+2,09%) che non molla quota 19 euro, Tenaris (+2,08%) che rimane su livelli straordinari (18,15 euro) ed Enel (+2,05%) per la quale non si può parlare solo di appeal speculativo.
Tiene quota 20 euro Azimut (+1,95%) e frena la discesa A2A (+1,88%) dando l’impressione di avere la forza per poter ripartire.
Finisce sul massimo di seduta Telecom Italia (+1,86%) che ha preceduto World Duty Free (+1,83%), ormai prossimo ad azzerare la performance negativa da inizio anno.
Ci voleva proprio questa seduta per Terna (+1,81%) che arrivava da un periodo decisamente negativo dopo aver ritoccato ad inizio mese il proprio massimo storico.
Ed infine boccata d’ossigeno anche per Stmicroelectronics (+1,78%) che termina le contrattazioni su quota 6 euro.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro