Pubblicato da Giovanni Nuscis su febbraio 16, 2012
C’è una cosa che sta particolarmente catalizzando la mia attenzione e che può aiutare a capire lo stato della nostra situazione sociale e il modello economico che stiamo perseguendo: la moneta, ovvero l’Euro. Che moneta è? Chi la emette? Chi decide la sua gestione? La moneta, ricordiamocelo, è la massima espressione della sovranità di uno Stato, ma l’Europa non è uno Stato, è un insieme di Stati. E allora l’Euro di chi è? Quando lo Stato ne ha bisogno che fa?
Proviamo, per capire, a ritornare a quando avevamo la lira. Per semplificare si può dire che grosso modo avveniva questo. La nostra Banca Centrale, che era gestita realmente dallo Stato (non di proprietà delle banche come ora), emetteva, su indicazione del Governo, quanto denaro era necessario per fare gli investimenti: opere pubbliche, autostrade, sanità, pensioni, stato sociale, ecc… Questo denaro finiva dunque alle imprese ed ai cittadini: aumentava la produzione e il giro d’affari, e conseguentemente anche e i ritorni per lo Stato sotto forma di tasse. E’ infatti attraverso le tasse che lo Stato recupera il denaro che ha emesso, lasciandone di più in circolazione quando, aumentando l’attività complessiva, ce n’era maggiormente bisogno.
Dunque le tasse non erano (e non lo sono mai per uno Stato che ha la sua moneta e dunque la sua sovranità) ciò che permette allo Stato stesso di fare opere e servizi pubblici, è assurdo fare questo, non possono essere i cittadini che devono pagare lo Stato ma è lo Stato, se è sovrano, che trova le risorse emettendo denaro fresco.
L’autonomia e la sovranità era garantita, non c’era dunque da rimborsare nulla! Era lo Stato debitore di se stesso e basta. C’erano problemi di inflazione, è vero, ma erano controllabili con l’espansione economica e l’aumento della produzione e del lavoro: l’Italia aveva un’economia forte. Basta infatti osservare che fino alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, nonostante l’inflazione a due cifre, si progrediva, sono stati anni di prosperità e sviluppo, si sono raggiunte conquiste sociali come mai fino a quel momento: i cittadini e lo Stato stesso avevano un peso, ma ora?
Ora invece abbiamo l’Euro, che non è letteralmente di nessuno, ovvero una moneta “non sovrana”. Chi lo gestisce è la Banca Centrale Europea, che non è di nessuno Stato ma in mano alle Banche. I trattati Europei poi, affidano ogni decisione alla Commissione Europea, organismo non eletto da nessuno e dunque formato da chi ha potere (tecnocrati liberisti e rappresentanti del potere finanziario)! Noi possiamo eleggere solo il Parlamento Europeo che, guarda caso, non ha potere alcuno perché non può promulgare leggi!
Quando abbiamo bisogno di denaro lo chiediamo alla Commissione Europea, che ci risponde grossomodo questo: “Se hai bisogno di soldi, cara Italia, devi pareggiare il tuo debito, e se non riesci devi pagare meno le pensioni, diminuire i salari, licenziare (in sostanza devi creare disoccupazioni, serbatoi di mano d’opera a basso prezzo per le nostre imprese). E inoltre questo denaro che ti serve lo devi comprare nel mercato finanziario emettendo titoli che alla scadenza dovrai pagare, realmente pagare, e non come una volta che per ogni bisogno emettevi la tua moneta e potevi coprire così tutte le necessità e far prosperare il paese!”
Ora accade infatti che il debito che prima non era debito, oggi purtroppo è vero debito: un diabolico meccanismo per impoverire gli Stati Sovrani Europei e toglier loro ogni possibilità di scelta autonoma di intervento. Evidentemente con una pianificazione scientifica e invisibile e supportata da grandi investimenti finanziari, avviata almeno 30/40 anni fa, è stata letteralmente inventata e sostenuta una nuova teoria economica liberista di gestione degli Stati, accantonando definitivamente Keynes, che dava troppa importanza ai cittadini.
Due furono gli ambiti principali su cui si è scatenata la strategia di attacco alla democrazia che stava poco a poco avanzando: le politiche monetarie e la favola del debito. Per quest’ultimo dico solo che è assurdo pensare che lo Stato debba comportarsi come un’impresa ovvero pareggiare il bilancio senza nessuna politica espansiva. Lo Stato è altra cosa rispetto all’impresa, deve semplicemente fare il bene dei cittadini e puntare alla creazione di benessere e lavoro per tutti. Ma anche questo è stato letteralmente spazzato via, è contemplato il contrario nelle politiche liberiste.
Il culmine del successo è stato raggiunto scatenando una campagna di convinzione per favorire l’introduzione dell’Euro. I risultati di queste due azioni sono sotto gli occhi di tutti. Tra le altre cose evidenziamo in particolare: l’indebolimento dei sindacati, l’attacco allo stato sociale e alle pensioni, rendere quasi impossibile la democrazia, togliendo la Sovranità allo Stato. Ma soprattutto è evidente come l’economia e la finanza sono riuscite a riprendersi il potere che gli stava sfuggendo e rimettersi a governare gli Stati. Mi avete seguito? Se questi sono i risultati chi pensate ci sia dietro tutto ciò?
In tale contesto mi verrebbe da gridare alla Grecia, “scappa, esci dall’euro”, prendi questa decisione, affronta la tua realtà, emetti di nuovo la tua moneta sovrana … Ma non credo che tali forze potenti e perverse glielo permetteranno. Una moneta sovrana dentro l’Europa potrebbe creare una concorrenza forte anche alle grandi potenze economiche di Francia e Germania, che forse sperano di salvarsi: vedremo.
Per me questa riflessione è uno shock! Ho sempre creduto nell’euro e nell’Europa, ma ora sono scettico e sto decisamente cambiando opinione: troppi fatti giocano contro. La moneta unica doveva essere il risultato finale di un processo di una vera integrazione politica, sociale ed economica, che non è mai avvenuta: non l’inizio! L’evidenza della situazione mostra che non siamo davvero più padroni nemmeno in casa nostra!
13 febbraio 2012
Da: TISCALI