Magazine Cultura
«Un romanzo che non si può smettere di leggere. Towles ritrae le complesse relazioni che si verificano in una città che è ad un tempo un melting pot e l'enclave di una élite».
Dal catalogo di Neri Pozza, nella collana I narratori delle tavole, è in libreria dall’11 novembre “La buona società” dello scrittore americano Amor Towles. Questa storia, ambientata a New York nei ruggenti anni ’30, in una bolla temporale pre-Grande Depressione, racconta la scalata al mondo della buona e ricca società newyorkese di Evelyn Ross e Katey Kontent, due ragazze di modeste origini affrancate da un’avvenenza indiscutibile che nella notte di Capodanno, in un mediocre locale del Greenwich Village, incontrano il principe azzurro bello, affascinante, elegante e ricco che ogni ragazza sogna di incontrare. Teodore Grey, banchiere a Wall Street, sarà la chiave che aprirà loro le porte agli ambienti più esclusivi della New York che conta, in un vorticoso turn over di jazz, Martini dry, lusso sfrenato e ultimi picchi di “New York da bere” nello sfondo della Grande Depressione e della guerra imminente. Un libro per chi ama le atmosfere tipicamente anni ’30, farcite di frenesia e dissolutezza a ritmo di charleston. In questo clima elettrizzante e di generale euforia, gonne frastagliate, collane di perle, la classica e rizza piuma sul cappellino, lustrini, paillettes e frac, le nostre protagoniste assaporeranno gioie e dolori del jet set, trasformando l’incontro con Teodore, in un indimenticabile segno del destino. Consigliato a chi ama il genere lustrini e paillettes a ritmo di jazz. Nella bella veste grafica che contraddistingue le pubblicazioni di Neri Pozza.
Titolo: La buona società Autore: Amor Towles Genere: Narrativa, fiction Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Pagine: 400
Prezzo: 17,50 €
Data di uscita: 11 novembre 2011
Trama: È la notte di capodanno del 1937 all'Hotspot, un night club del Greenwich Village a New York. In fondo a una pista da ballo piccola e vuota, un quartetto jazz suona stancamente. Il sassofonista, un gigante malinconico con la pelle nera come olio da motori, sembra perso nei suoi assoli. Il contrabbassista, un mulatto dai baffi sottili, svolge ossequiosamente il suo lavoro. Ai tavoli, una clientela depressa quasi quanto il quartetto. Nessuno elegante. Qualche coppia, ma nemmeno l'ombra di un gesto romantico. Chiunque sia innamorato o pieno di soldi se ne sta dietro l'angolo, al Café Society, il night club dei ricchi, a ballare a ritmo di swing. A un tavolo appartato dell'Hotspot, tuttavia, Evelyn Ross e Katey Kontent ostentano senza problemi la loro giovanile e spensierata avvenenza. Sono arrivate lì per caso, giusto per tirarsi fuori dalla loro camera in affitto. Evelyn, bionda naturale, capelli lunghi fino alle spalle, è una di quelle tipiche bellezze del Midwest che volgono a un certo punto le spalle alla casa paterna per avventurarsi nella grande metropoli newyorchese. Katey è un'attraente giovane donna di buone letture che, per sbarcare il lunario, sbriga la corrispondenza nello studio legale Quiggin & Hale, dove venticinque ragazze come lei riescono a battere a macchina settantacinque parole al minuto. Le due ragazze si sono scolate già una buona dose di gin e, visto che hanno in borsa una decina di centesimi ciascuna e in testa l'idea di continuare a bere, si apprestano a fare gli occhi dolci al contrabbassista o al barista di turno quando si verifica l'«apparizione». Dritto, alto un metro e settantacinque, capelli castani e occhi azzurri, cravatta nera e bellissimo cappotto appoggiato al braccio, un giovane uomo compare sulla soglia. Evelyn pensa all'istante che sia un tipo danaroso, poiché quella sicurezza nel portamento, quell'interesse democratico che ostenta non possono che appartenere a chi è stato tirato su a forza di denaro e buone maniere. E, in effetti, non sbaglia. Il giovane è, infatti, Theodore Grey, detto Tinker, banchiere a Wall Street, con appartamento al 211 Central Park West, ventidue piani con terrazzo, Mercedes coupé color argento vivo e liason con Anne Grandyn, ufficialmente sua madrina e, altrettanto ufficialmente, regina della mondanità newyorchese. In una parola, l'uomo del destino per le due ragazze, colui che le condurrà nella «buona società» newyorchese della fine degli Anni Trenta, al termine di quel «decennio snervante » in cui la musica di Billy Holiday, i party in frac e cravatta nera, i cocktail a base di martini dry sono l'ultimo lusso che New York strappa alla Grande Depressione prima di precipitare nel baratro di una guerra i cui venti spirano già in Europa. Gli incontri del destino sono sempre quelli casuali...
«Magnifico. Un romanzo intelligente, brillante e seducente». David Nicholls, autore di Un giorno
«Un debutto importante, che si fa notare per forza narrativa, originalità dei personaggi e per uno stile che richiama Fitzgerald e Capote, ma che allo stesso tempo è unico e fedele a se stesso». Publishers Weekly
«Un romanzo che non si può smettere di leggere... Towles ritrae le complesse relazioni che si verificano in una città che è ad un tempo un melting pot e l'enclave di una élite». O, the Oprah Magazine
«La grande forza di La buona società è la nitida, perfetta evocazione della Manhattan fine anni Trenta». Wall Street Journal
L'AUTORE: Amor Towles è nato a Boston nel 1964. Si è laureato a Yale e ha conseguito un dottorato in letteratura inglese a Stanford. È un grande appassionato di storia dell’arte, soprattutto della pittura di inizio Novecento, e di musica jazz. Vive a Manhattan con la moglie e i due figli. La buona società è il suo primo romanzo.
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