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La bussola dell’aspirante scrittore: essere efficace

Da Marcofre

Per me questo è l’argomento più ostico, perché è facile passare dal consiglio, alla proclamazione di una specie di dogma. La letteratura non ha dogmi, ma offre la libertà.
Il Web rigurgita di consigli su come costruire trame, personaggi, dialoghi. Fosse così facile.

Sull’efficacia, scrive qualcosa Flannery O’Connor, e anche Carver batte sul medesimo tasto. Si tratta di spunti, consigli, modi di vedere e concepire la scrittura, la sua funzione, il suo fine. Poi, ciascuno da queste considerazioni deve cercare di tessere il proprio abito.

Cosa significa essere efficace?
Quando si raggiunge un tale livello di qualità?

Ci ho pensato parecchio e non sono giunto a una conclusione univoca, una di quelle che va bene per tutti.

Prendiamo un esempio stupido, le scale, per cercare di capire cosa significhi: essere efficace. Ce ne sono di marmo, legno, pietra, cemento. Larghe, strette, coi gradini diseguali.
Senza di esse scendere in strada sarebbe complicato. Lanciarsi dalla finestra, o ricorrere a una fune, non è la soluzione migliore. E salire ai piani superiori, a forza di braccia, non è pratico.

Non sottovalutiamo il fatto che la costruzione di una scala deve rispettare alcuni criteri, o avviene il crollo. Non basta dire: adesso ne costruisco una. Se si ignorano le proprietà dei materiali usati (legno; marmo; cemento, eccetera), e le leggi della fisica, faremo del male a qualcuno, oltre che a noi stessi.

L’efficacia è rappresentata dalla possibilità di passare da un piano all’altro, scendere in strada, oppure salire sino alle soffitte, senza minimamente occuparsi di come questo avvenga. Che le scale siano di legno, cristallo o marmo, saliamo. Alcune sono più spettacolari, e strappano l’ammirazione; ma se non ci fosse possibile percorrerle perché pericolanti, sarebbero inutili.

Mi rendo conto che ho solo spiegato come (secondo me), si debba intendere l’efficacia; non come conseguirla.
In realtà, se la costruzione di una scala presuppone la conoscenza di leggi fisiche e della qualità dei materiali, nella scrittura deve esserci qualcosa del genere. Grammatica e sintassi, esatto. Il resto si chiama impegno, disciplina e duro lavoro. Ed è solo l’inizio.


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