La cacciatrice di anime di Darynda Jones è una sorta di Buffy in versione spiriti e simili, credo che il suo successo si possa attribuire alla leggerezza dello stile narrativo, un io narrante che si esprime in maniera diretta, senza troppi giri di parole, riportando battute, stati d’animo e paure evitando fiocchi letterari o parabole artistiche.
Charley vede i morti, non solo, li aiuta ad attraversare dall’altra parte, Paradiso o mondo parallelo che sia, e poiché riesce a comunicare con loro collabora con la polizia per risolvere alcuni delitti, Charley non pretende che gli altri le credano, anzi è abituata all’etichetta di pazza e simili fin dalla sua infanzia. Il tema non è nuovo, molte anche le serie televisive ispirate all’ambito sensitivo inserito più o meno abilmente nel giallo, a fare la differenza, a mio avviso, è proprio la forza caratteriale della protagonista, che non si ritiene affatto una sensitiva ma un Angelo della Morte, nome derivato dal fatto che il portale per il passaggio è lei, frizzante e colma di sorprese oltre che innamorata del Male, o meglio, di colui che ritiene essere il male.
Scetticismo della polizia, avvocati morti, e diavoli belli da mozzare il fiato, La cacciatrice di anime ha un ritmo veloce, dialoghi molto simili a un Thriller firmato Hollywood e personaggi, protagonisti e non, ben strutturati. Ottimo per una domenica piovosa di maggio.
Darynda Jones
Leggereditore
Anno 2011
Euro 8,50