La serie di primo turno contro Dallas nonostante sia stata chiusa in sole 5 partite ha tolto molte energie ai neroargento, che dopo aver giocato a duemila all’ora annichilendo la seconda miglior squadra dell’Ovest si è ritrovata sulle ginocchia fisicamente e mentalmente in difficoltà.
Analizzando da vicino le prestazioni dei singoli giocatori si può ben capire quanto siano venuti a mancare gli aiutanti del “trio” sopra citato: Duncan ha mantenuto più o meno le stesse cifre, anzi le ha aumentate, passando da 18.2 punti e 9.5 rimbalzi al primo turno a 20.3+10.5 in semifinale; Ginobili ha viaggiato a 19 punti e 5 assist e poi contro i Suns a 20+7.5; infine Parker contro Dallas, partendo dalla panchina, ha tenuto numeri normali: 15.8 punti e 5.7 assist, passati a 19.5+5 contro Phoenix.
Il supporting cast invece ha fallito alla grande la prova del nove: George Hill ha tirato con il 50% dal campo e il 50% da tre contro Dallas, mentre è piombato a 36.8% dal campo e 23.1% da tre in semifinale! Per Jefferson vale lo stesso discorso con il passaggio da 54.1% a 42.4% dal campo e da 25% a 0% dalla lunga distanza.
Ma l’anno prossimo da dove si riparte? Il salary cap è intasato con 66 milioni già occupati: Duncan (34 anni, 18.7 milioni), Jefferson (30 anni, 15 mln), Parker (28 anni, 13.5 mln), Ginobili (33 anni, 11.9 mln) e McDyess (36 anni, 4.9 mln) sono cinque giocatori che occupano 63 milioni di dollari di cap!
Jefferson, poi, non è entrato nelle grazie della dirigenza e ancora meno dell’allenatore ed è uno che a Spurslandia non vorrebbero più vedere l’anno prossimo, ma non sarà facile piazzarlo.
E allora si deve ripartire dai giovani: Hill e Blair sono due adattissimi al gioco di San Antonio. Resta da vedere, però, se a rimanere sarà soprattutto coach Popovich, che potrebbe decidere di lasciare il basket allenato portandosi però dietro anche Duncan, che ha sempre detto che lascerà il basket quando se ne andrà anche il suo allenatore che gli ha fatto vincere 4 anelli.