Il “Re leone” è caduto… Questa volta non si tratta di un film della Disney, ma di un mito reale, di un uomo che ha fatto sognare milioni di italiani con le sue imprese, di un campione che ci ha resi orgogliosi e anche un po’ altezzosi agli occhi del mondo intero perché “uno così ce l’avevamo solo noi”. Mario Cipollini, il nostro super Mario o “Re Leone” come veniva chiamato per la sua folta capigliatura bionda e la potenza predatrice con cui si lanciava nelle volate alla ricerca della vittoria, è indagato nell’inchiesta Operacion Puerto, quella che ha coinvolto gli ormai famosi dottor Eufemiano Fuentes e la sua cricca di aiutanti, e che ha già portato alle squalifiche di numerosi ciclisti come Basso, Scarponi, Valverde e Ullrich.
Tutte le sue vittorie e i suoi trionfi, erano solo un sogno e il risveglio, la coscienza della realtà, è stato un colpo brutale, di quelli che ti lasciano senza fiato e con gli occhi spalancati per l’incredulità. Lo scoop della Gazzetta dello Sport, pubblicato proprio questa mattina, non sembra lasciar spazio a dubbi. Nelle tabelle pubblicate sul giornale sono riportate date importanti legate al programma di gare del ciclista lucchese tra cui la più importante è quella riguardante il mondiale di Zolder, vinto proprio dal ciclista italiano. E un’altra prova, scritta sul retro delle tabelle, è il numero di fax con tanto di prefisso della casa di Mario. Contattato dai giornalisti, l’ex ciclista per ora preferisce non rilasciare commenti, almeno finchè non avrà potuto consultare tutta la documentazione che lo riguarda.
Le tabelle estrapolate dalle oltre 7000 pagine facenti parte del dossier Operacion Puerto mostrano chiaramente i dosaggi e i giorni esatti in cui prendere ormoni della crescita, EPO, anabolizzanti e sacche di sangue con cui effettuare trafusioni per ripulire il sangue in prossimità delle competizioni. In quel periodo non esistevano i controlli a sorpresa e imbrogliare era più facile. Tutto, quindi, era organizzato nei minimi dettagli per poter nascondere al momento opportuno la truffa.
Dopo le clamorose, anche se i sospetti erano enormi, rivelazioni di Lance Armostrong di poche settimane fa, un’altra bomba colpisce il sempre più devastato mondo del ciclismo. Ma questa volta la notizia ci fa davvero male perché nessuno poteva immaginare né sospettare il coinvolgimento di Cipollini. In attesa di nuovi sviluppi sulla vicenda, di sentire le sue parole, le sue giustificazioni e le sue verità, ci si domanda come mai in un’operazione nata in Spagna non escano mai corridori di casa ad esclusione di Valverde. Possibile che nei 23 faldoni raccolti dagli inquirenti vi siano quasi esclusivamente ciclisti italiani? E’ necessario che venga fatta luce sull’intero contenuto del dossier e vengano rivelati e puniti tutti i colpevoli senza insabbiare nulla, per dare al ciclismo la possibilità di ripartire e permettere alla gente disgustata e delusa di poter credere ancora nella bellezza e nell’onestà di questo sport.