Un paese immaginario, retto da una dittatura feroce; un castello simile ad una fortezza perso nella foresta.
In quel castello viene mandata come direttrice Helga, una bellissima quanto feroce e sadica donna che da quel momento dirigerà quella che è a tutti gli effetti una prigione con pugno di ferro.
Ad accompagnarla c’è l’amante Hugo, e i due hanno immediatamente modo di mettersi crudelmente in mostra.
Nella fortezza arriva infatti Elizabeth Vogel, figlia di un capo della resistenza ed Helga, che è anche lesbica oltre che sadica decide di farne la sua amante.
Ma la ragazza le tiene testa, solo che ad un certo punto viene in pratica costretta a cedere alle turpi voglie dell’aguzzina da John, amico di suo padre; in questo modo la ragazza può godere di una relativa libertà e mettere in piedi un piano di fuga accompagnata dall’amica di prigionia Jenny.
Malisa Longo
La fuga riesce ma ad approfittarne sarà solo Elizabeth, perchè Jenny verrà ripresa e morirà sotto atroci torture.
Tuttavia lo Stilberg, la fortezza e la sua crudele direttrice hanno le ore contate: la resistenza ha la meglio e l’aguzzina paga il fio delle sue colpe.
La calda bestia di Spilberg, conosciuto all’estero come Helga la louve de Stilberg è un film sulla falsariga dei tanti nazi explotaition che imperversavano dopo il 1975 sugli schermi italiani.
A dirigere la pellicola c’è il regista francese Patrice Rondard, alias Patrice Rhomm, alias Alain Garnier, alias Alian Payet: una confusione di nomi che, unita alle varie traduzioni del titolo ingenererà una confusione indescrivibile.
Il regista, autore anche di Helsa fraulein SS (questo si un nazisploitation), in pratica gira due film utilizzando come attrici principali Malisa Longo e Patrizia Gori.
Malisa Longo e Patrizia Gori
Due film che hanno in comune una certa cura, che generalmente manca a molti altri prodotti “eros svastica” ma che ovviamente vanno presi per quello che sono.
In particolare La calda bestia di Spilberg (perchè Spilberg se in francese è Stilberg?) non presenta alcun elemento particolarmente interessante se non gli stereotipi classici del genere.
C’è la perfida direttrice (una bravissima e bellissima Malisa Longo), il solito amante bamboccione, la solita patriota e la solita amica della patriota che muore torturata.
Da questo si capisce che il film, se si escludono le performance erotiche delle due belle protagoniste, ovvero Patrizia Gori e Malisa Longo, altro non è che un mero pretesto per mostrare le due eroine impegnate in atti saffici o di nulla vestite, come la mamma ha fatto.
A cambiare per una volta (ma la cosa non ha invero alcuna importanza) è la sceneggiatura che sostituisce ai soliti nazisti ingrifati e sadici una dittatura di un posto immaginario.
In effetti è tutto quà.
Il film segue un andamento visto tante volte con il solito finale alla delitto e castigo; la cattivona Helsa finisce ammazzata, la brava ragazza Elizabeth, patriota e quindi degna della massima considerazione dopo essersi sacrificata per la “patria”, cedendo alle turpi voglie della direttrice, troverà l’agognata libertà mentre i patriori abbattono il regime dittatoriale.
Da vedere solo ed esclusivamente per la presenza della Longo
La Calda Bestia Di Spilberg (Helga La Louve De Spilberg), un film di Patrice Rhomm (Alain Garnier), con Patrizia Gori, Malisa Longo, Dominique Aveline, Jean Cheruan, Claude Janna, Jacques Marbeuf, Olivier Mathot, C. Noe’, Carmelo Petix, Pamela Stanford. Erotico, Francia 1977
Patrizia Gori … Elisabeth Vogel
Malisa Longo … Helga
Richard Lemieuvre … John
Dominique Aveline … Hugo Lombardi
Alban Ceray … Sergente
Jacques Marbeuf … Dottore
Jean Cherlian … Un consigliere
Claude Janna … Prigioniero
Olivier Mathot … Generale Gomez
Diretto da Patrice Rhomm
Prodotto da Daniel e Marius Lesoeur
Musiche di Daniel White
Editing Claude Gros