Quattordici ore di volo e atterri a Santiago del Chile. Un paese lungo 4000 km a sviluppo verticale. Santiago è a metà strada tra nord arido e la Patagonia cilena. La mia prua punta a sud. Ho in mente la Carrettera Austral. Senza meta. Il mio nome e’ Bond. VagaBond.
Santiago è una delle tante metropoli sudamericane iper-affollate , inquinate, la città impegnata ad autodistruggersi, progetto comune a tante altre metropoli sparse nel pianeta. Milioni di persone schizofreniche che saltano su e giù come cavallette impazzite da bus, vetture, taxi, metropolitana…un perfetto manicomio.
Ho fame, chiedo dove posso mangiare qualcosa. Devo avere l’aria stanca, un tipo mi guarda e, in fretta e furia, farfuglia: “al Mercado central” e si dilegua tra la folla.
“Taxi! ” Più che fermarsi pare voglia investirmi. Dal Terminal bus il mercato dista venti minuti di adrenalina. Il taxi sembra uscito dal rottamaio, è un involucro sgangherato con il solo sedile di guida, dal volante pende una matassa di fili inestricabile e multicolor, non vedo chiavi nel quadro, allo specchietto retrovisore c’è appeso di tutto, manca solo un revolver. Guardo obliquo il groviglio e il tipo mi sorride “no preocupes senior, todo listo”.
“Sarà…” Mi sento il Capo degli Zingari con consorte! Vorrei scendere, ma Tiziana si è già sistemata dietro, nel vano senza schienale che comunica con il bagagliaio. Volendo potremmo parlare con la ruota di scorta. Mentalmente mi faccio l’estrema unzione. Siamo arrivati, il “Mercato” è bellissimo, un luogo storico di Santiago. Tutto realizzato in ferro fuso proveniente dall’Inghilterra a forma circolare e in perfetto stile coloniale. Questo monumento è la pancia di Santiago.
All’entrata, nel primo anello, mi aspetta un pescespada di tre metri appeso al soffitto per la coda, arriva fin giù sul bancone dove ricurvo adagia parte del corpo e la sua punta acuminata, circondato da quintali di pesce fresco di ogni tipo. Negli anelli a seguire, frutta, verdura, dolci tutto in quantità impressionanti, un vero spettacolo. Infine l’anello dei ristoranti.
Mi rilasso, finalmente ho trovato qualcosa da mangiare.