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La Carta di Milano per i bambini e bambine

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Assistiamo ogni giorno ad immagini pubblicitarie che sviliscono e distorcono l’immagine infantile. Queste immagini sono sotto gli occhi di tutti ed è per questo che noi, nel 2009, abbiamo creato la campagna Libera Infanzia che ancora oggi è attiva per denunciare ogni forma di abuso mediatico all’infanzia. Nonostante ciò le segnalazioni e le denunce sono triplicate, arrivando perfino a segnalazioni quotidiane, nelle quali per il 50% dei casi si tratta di bambine rappresentate come lolite e nel 95% di bambini/e rappresentati/e in ruoli di genere stereotipati.

Per contrastare questo problema, Terre des Hommes, che da 50 anni è in prima linea per proteggere i bambini di tutto il mondo dalla violenza, dallo sfruttamento e per assicuragli istruzione, educazione informale, cure mediche e cibo, ha realizzato la Carta di Milano, un documento realizzato da oltre 70 esperti, tra cui il Corpo delle Donne, per migliorare la qualità della comunicazione pubblicitaria nel rispetto ai bambini e proteggerli da strumentalizzazioni e abusi. QUI il sito con un decalogo a tutela de* bambin*. 

“L’immagine delle bambine e dei bambini sembra oggi prestarsi a un uso spesso strumentale che, se da un lato ne sminuisce la dignità, dall’altro finisce per rafforzare stereotipi discriminatori di genere o costruire stili di vita pericolosi – spiega Donatella Vergari, segretario Generale di Terre des Hommes – per questo crediamo che il rispetto delle bambine e dei bambini richieda oggi nuovi strumenti e un nuovo impegno di responsabilità sociale da parte di tutti gli operatori coinvolti nel mondo della comunicazione. Con la Carta di Milano chiediamo a tutti di sottoscrivere e condividere questo impegno”.

DECALOGO. La Carta ha un decalogo, rivolto a chi fa comunicazione, che pone in evidenza alcuni principi generali sul rispetto dell’immagine infantile. Nei primi tre punti, sottolinea che la rappresentazione dei bambini, in quanto soggetti attivi con dignità, idee e valori, dovrebbe sempre tenere conto di questo potenziale coinvolgendoli coerentemente agli obiettivi di comunicazione, soprattutto evitando l’uso artificioso della loro immagine. Inoltre a livello di immagine, i bambini non dovrebbero essere discriminati per il colore della pelle e per la loro provenienza etnica, come anche dalla loro religione e classe sociale. La comunicazione non deve veicolare messaggi discriminatori e deve rispettare l’evoluzione naturale del bambino. Nel quarto e nel quinto punto si parla di quanto bisogna evitare di rappresentare i minori in atteggiamenti che possano incitare alla violenza.

Nel realizzare il documento gli esperti si sono ispirati alla Convenzione dei diritti del fanciullo, alla Carta di Treviso, al Keeping Children Safe, al Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e all’esperienza maturata in cinque edizioni del Child Guardian Award, dove sono premiati i miglio esempi di campagne TV, stampa e affissioni che hanno saputo offrire l’immagine più corretta dei bambini. Ecco il decalogo:

Le bambine e i bambini non sono oggetti, bensì soggetti attivi, con la loro dignità, i loro gusti, speranze, sensibilità, idee e valori di cui si arricchiscono e che con loro si rafforzano. Hanno diritti inalienabili e doveri. La rappresentazione delle bambine e dei bambini dovrebbe sempre tenere conto di questa grande ricchezza coinvolgendoli in modo attivo e coerente con gli obiettivi di comunicazione ed evitando l’uso meramente ostensivo, sensazionalistico e artificioso della loro immagine. 2 I bambini e le bambine sono tali indipendentemente dal colore della loro pelle, dalla provenienza etnica, dalla loro fede religiosa e dalla loro condizione sociale. La comunicazione deve saper raccontare tutte le diversità etniche, religiose, sociali e geografiche evitando stereotipi e messaggi discriminatori. 3 La comunicazione deve tenere conto delle differenti età dei bambini e delle bambine coinvolti rispettandone la naturale evoluzione. Non bisogna rappresentarli in comportamenti, atteggiamenti e pose inadeguati alla loro età e comunque non corrispondenti al loro sviluppo psichico, fisico ed emotivo. Ogni precoce erotizzazione dei bambini e delle bambine va bandita dalla comunicazione. La comunicazione dovrebbe rappresentare le bambine e i bambini in maniera veritiera, rifuggendo da ogni idealizzazione, buonismo o pietismo e bandendo, nel contempo, ogni  by RewardsArcade"> by RewardsArcade"> by RewardsArcade"> by RewardsArcade">promozione o incitamento di comportamenti devianti o violenti. La comunicazione dovrebbe rispettare la fantasia, la creatività e la curiosità dei bambini e delle bambine, così come quel delicato mondo di relazioni e interazioni in cui vivono ogni giorno. 5 I bambini e le bambine non devono essere rappresentati attraverso la raffigurazione adultizzata di stati d’animo negativi quali noia, depressione, rabbia, paura, o insoddisfazione che mirano solo a una loro strumentalizzazione a fini commerciali. Quando questi sentimenti negativi vengono rappresentati, lo devono essere secondo una modalità coerente, autenticamente corrispondente al significato che essi hanno per i bambini. 6 I bambini sono bambini. Sono femmine e sono maschi, con lo stesso diritto a essere rispettati come persone a tutto tondo. La comunicazione non deve rappresentare il genere in categorie fisse, esaltando attributi di virilità e forza, da un lato, di dolcezza e remissività dall’altro. La comunicazione non deve presentare continuamente i bambini e le bambine in  by RewardsArcade"> by RewardsArcade"> by RewardsArcade"> by RewardsArcade">attività convenzionalmente destinate a uomini o a donne, rafforzando le discriminazioni di genere. 7 Le bambine e i bambini hanno bisogno di punti di riferimento forti che trovano soprattutto nei loro familiari e nelle figure affettive a loro più vicine ovvero in chiunque si prenda cura del loro benessere psico-fisico. La comunicazione non dovrebbe sminuire nessuna di queste figure, togliendo ai bambini, specie i più piccoli, la fiducia nelle persone che sono fondamentali per il loro sviluppo psicologico, fisico e per la loro educazione. 8 La fragilità dei bambini e delle bambine e il loro bisogno di protezione non devono essere strumentalizzati per indurre negli adulti senso di colpa, inadeguatezza o allarmismo. 9 La rappresentazione di bambini e bambine affetti da patologie non deve ricorrere a immagini, descrizioni o discorsi che possano ledere la loro dignità. 10 Il benessere delle bambine e dei bambini è prezioso e la loro alimentazione è fondamentale perché possano crescere in modo sano ed equilibrato. La comunicazione dovrebbe promuovere un corretto stile di vita fisico e alimentare, cercando di rafforzare comportamenti che salvaguardino il benessere presente e futuro dei bambini. http://www.cartadimilano.org/

Come Giorgia di Vita da Streghe, diffondiamo quest’iniziativa con l’hashtag #cartadimilano 



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