Il crollo della Casa provocò la morte di otto giovani
I riscontri dimostrano che la causa principale del crollo dell’ala Nord della Casa dello Studente è stata l’insufficiente resistenza alle forze orizzontali (provocate dal sisma) dei pilastri del corpo Nord stesso. Ma, se non c’è dubbio che l’errore progettuale iniziale sia alla base del crollo, occorre sottolineare che l’edificio è stato oggetto nel tempo di numerosi eventi di restauro e risanamento. “Pertanto l’omissione di controlli che hanno interessato l’intero processo edilizio di Palazzo Angelini (diventato poi la Casa dello Studente) è ritenuta anch’essa concausa significativa del crollo”. A partire dall’errato Certificato di Conformità del 1967. Inoltre è fondamentale sottolineare che “il terremoto dell’Aquila costituisce un evento relativamente frequente in Italia” e che “le caratteristiche fisiche del terremoto sono comuni a molti dei più forti terremoti italiani nell’area”. Dunque, come scritto chiaramente nella perizia, “se l’edificio, pur nello schema progettuale adottato, fosse stato correttamente dimensionato per le azioni orizzontali secondo la normativa e la prassi del tempo, non avrebbe subito fenomeni di crollo come quelli verificatosi”.
![LA CASA DELLO STUDENTE DELL'AQUILA NON è CROLLATA PER IL TERREMOTO LA CASA DELLO STUDENTE DELL'AQUILA NON è CROLLATA PER IL TERREMOTO](http://m2.paperblog.com/i/68/682713/la-casa-dello-studente-dellaquila-non-e-croll-L-AXCwr3.jpeg)
La Casa dello Studente viene costruito nel 1965 come edificio per civile abitazione e viene definito nel ’67, dagli Uffici del Genio Civile, perfettamente rispondente alle norme per l’edilizia antisismica , errato. Negli anni seguenti, parte dell’edificio viene affidato all’ENEL senza che venga effettuato formale cambio d’uso. Successivamente l’Opera Universitaria predispone le operazioni di acquisto con l’intento di destinare l’edificio a Casa dello Studente (1977). Nel 1989 finalmente il Comune (l’edificio era proprietà della Regione Abruzzo) rilascia all’Opera Universitaria la concessione edilizia. “Pertanto – si legge nella perizia – si evidenzia che, né nel corso delle procedure finalizzate all’acquisto da parte dell’Opera Universitaria, né all’atto di richiesta di cambio di destinazione d’uso, né nel corso degli interventi edilizi di cui l’edificio è stato oggetto (con conseguente spesa di ingenti somme di denaro), non è stata fatta alcuna verifica circa l’adeguatezza statica dell’edificio”.
“Profili di responsabilità significativi sono da ricercarsi in capo ai committenti nelle figure dei legali rappresentanti (Angelini, Opera Universitaria e ADSU) e dei progettisti che hanno operato in fase di costruzione e di restauro e risanamento conversativo dell’edificio”. E poi il documento elenca una serie di nomi di responsabili (alcuni dei quali ormai deceduti) con le relative presunte colpe.