La casta ferma il “progetto divino”.

Creato il 29 novembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

C’e’ il rischio chiudendo l’Ilva di fare un favore ai cinesi che nella sua chiusura avrebbero il monopolio dell’acciaio in mano.

L’Ilva deve produrre,deve andare in marcia con un’AIA da seguire e rispettare e che sara’ la stessa azienda a interpretarla e renderla attiva nei modi stabiliti dal ministero dell’ambiente e l’Ilva stessa.

Non si deve sforare nei limiti di diossina,poi la bonifica entro dua anni.

Si salva il lavoro quindi e si mette una pietra sull’operato della magistratura,zittendola e rendendo vano il lavoro del Gip Todisco.

Non sappiamo nemmeno se i colpevoli della storia saranno condannati e messi al bando,ma visto questo portone spalancato a favore dell’Ilva,tutto andra’ forse nell’ennesima prescrizione italiana.

E allora e’ sconfitta da parte ambientalista,e’ sconfitta del popolo che ha fatto manifestazioni e’ sconfitta nel cercare un equilibrio tra produzione e rispetto delle regole.

Si doveva bonificare e fermarsi,attuare programmi tecnologici per migliorare l’area industriale e renderla diciamo meno inquinante possibile.

E invece no,si va a pieno regime in barba a proteste e diritti.

A Roma si firma il decreto salva Ilva,e molti dicono che la casta ha sconfitto anche il “progetto divino”,quello che ieri col tornado,aveva dettato regole e condizioni future.

Ma si sa che spesso il populismo sbaglia e alcune volte i detti e le credenze sono sinonimo di ignoranza.

E a Taranto siamo tutti,o quasi,ignoranti.Vero?



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