Luci accese di là dalle vetrate
jazz in sordina
rose di maggio e
tavola imbandita
per le grandi occasioni.
Ci sono proprio tutti.
Sì, i grandi e i meno grandi.
E’ la famiglia.
Sacralità d’affetti.
Sospendo il giudizio.
Pietanze succulente e vino della casa.
E’ cena di commiato questa sera
e mentre ritmica la pioggia cade
i commensali chiacchierano
affannati e affamati
e i bimbi senza inibizioni
vociano e scimmiottano.
E intanto i segreti di ciascuno
restano tali nell’apparente
convivialità di circostanza.
Si parla e non si dice.
Si tace e poi si allude.
E, a un tratto, visione onirica, lei appare.
E’ a piedi nudi sull’umida battigia
mentre calpesta l’onda che le resiste
e con passo deciso reca con sé
quel semplice segreto
che è seme d’amore.
Marianna Micheluzzi