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La Chiesa tra Dio e Cesare

Creato il 09 dicembre 2011 da Gaetano61
Il tema dell'estensione del pagamento dell'Ici agli immobili degli enti ecclesiastici adibiti anche all'esercizio di attività commerciali, è sempre più all'ordine del giorno, sta mobilitando una larga fetta di opinione pubblica, l'appello pubblicato da Micromega veleggia verso le 89 mila adesioni. Un giornalista come il direttore del Tempo Mario Sechi - un uomo di centro-destra e per di più non un pericoloso ammazza-preti, ma, come lui stesso si definisce, un credente - si è chiesto quale sia l'opinione dello stesso Benedetto XVI sulla vicenda (qui il testo integrale dell'articolo pubblicato ieri): «Come previsto, la vicenda dell’Ici sui beni ecclesiastici è decollata e coinvolge in maniera trasversale destra e sinistra. [...] Non ci sono dubbi [...] che il tema sia nell’agenda del Palazzo. Quel che continua ad essere un oggetto misterioso è la posizione del Vaticano. Perché appoggiare la manovra di Monti - come ha saggiamente fatto ieri il segretario di Stato cardinal Bertone - non sposta di una virgola il problema dell’Ici: la Santa Sede e la Cei hanno una linea da presentare non solo ai fedeli, ma anche al contribuente italiano? Il cittadino al quale vengono chiesti, appunto, sacrifici, in cuor suo credo si ponga anche un’altra domanda: cosa ne pensa di questa vicenda il Papa? Come si vede, porre la questione non è un esercizio scolastico, ma valutare le implicazioni del caso. Che non riguardano solo il Fisco, ma anche l’etica e il comune sentire in un momento particolare della vita italiana. Immagino che Ratzinger sia pienamente informato della situazione e che il cardinal Bertone e il cardinal Bagnasco - presidente della Cei - abbiano parlato con il Santo Padre dei risvolti che può assumere questa vicenda. Ci sono ancora alcune domande da porsi: è giusto che la Chiesa faccia muro sul tema e dica no a prescindere?» [...]
Sechi passa poi a proporre un negoziato tra l'Italia e il Vaticano per regolare l'intera questione: su questo punto dissento personalmente, poiché non vedo quale possa essere l'oggetto di un'ipotetica trattativa, dato che - credo - nessuno oggi possa affermare che la Chiesa non goda già di particolari attenzioni da parte dello Stato italiano. 
La chiusa dell'articolo espone quella che è la speranza di un cattolico di fronte alla propria Chiesa:
«[...] La comunità dei cattolici ha bisogno di risposte certe e meditate. Io da credente me le attendo. Per il bene della Chiesa».

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