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La chimica della morte, di Simon Beckett

Creato il 28 gennaio 2013 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Da Fralerighe n. 2

Con questo numero vorrei iniziare la recensione di una saga – purtroppo non molto conosciuta – dalla trama e stile a dir poco interessanti. Si tratta di quattro romanzi che vedono come protagonista l’anatomopatologo londinese David Hunter.

Il romanzo d’esordio vede come ambientazione un cupo villaggio del Norfolk di nome Manham, nella campagna inglese. Tre lunghi anni erano passati da quando il dottor Hunter aveva preso la dura decisione di abbandonare il proprio lavoro da anatomopatologo (specializzato, nel suo caso, nella decomposizione) per tornare a dedicarsi alla cura dei vivi.

Per Hunter, Manham era sempre stato un luogo discreto nel quale fuggire dai ricordi dolorosi, aiutato da nuovi amici come il vecchio dottor Maitland, costretto da molti anni a vivere su una sedia a rotelle a causa di un incidente stradale. Febbre da fieno ed allergie erano tutto ciò che turbava la quiete di quel luogo, finché… Il corpo di una donna viene ritrovato in avanzato stato di decomposizione nei boschi limitrofi, una donna conosciuta da tutti gli abitanti del luogo eppure incredibilmente trasformata dall’inesorabile mano della morte. A rendere maggiormente perplessi gli investigatori è però quanto è stato aggiunto al cadavere della donna: un paio d’ali da cigno, accuratamente posizionate in lunghi tagli tra le scapole. Il sospetto è notoriamente una brutta bestia, così anche il dottor Hunter viene annoverato nella famigerata lista dei sospettati, ma quando la situazione diventa critica anche la sua esperienza nel campo della medicina forense diventa indispensabile. Solo l’amicizia della giovane insegnante della scuola locale, Jenny, riuscirà a non farlo indietreggiare.

Un susseguirsi di indagini scientifiche volte a trovare il mostro responsabile del delitto e di quelli successivi. Una storia piena di suspense e terribili verità, passati dolorosi che riaffiorano portandosi dietro mostri spaventosi e senza rimorso.

La chimica della morte, di Simon Beckett
Simon Beckett ha un passato da percussionista jazz e freelance oltre ad essere, ovviamente, un autore notevole paragonabile a Jeffery Deaver e Patricia Cornwell. Delle sue opere in Italia sono reperibili solo i quattro racconti su David Hunter e Jacob, scritto nel 1998 ma tradotto solo dodici anni dopo.

Questo libro è consigliato a chi non è facilmente impressionabile, soprattutto per la perizia che viene impiegata nella descrizione dei processi della decomposizione e degli esami autoptici.

La chimica della morte, di Simon Beckett
Titolo: La chimica della morte

Autore: Simon Beckett

Editore: Bompiani

Data di pubblicazione: 2007

Pagine: 442

Prezzo di Copertina: 9,90 €

Christine Amberpit 



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