Magazine Società

La chimica e la democrazia.

Creato il 09 aprile 2012 da Gianlucaweast @gianlucaweast

Nell'edizione online del Guardian di lunedì', 9 aprile, trovo questa informazione, ulteriormente sviluppata nell'articolo in questione. Future riots could be quelled by projectiles containing chemical irritants fired by police using new weapons that are now in the final stages of development.
The Discriminating Irritant Projectile (Dip) has been under development by the Home Office's centre for applied science and technology (Cast) as a potential replacement for plastic bullets.
Quella che potrebbe sembrare una "buona notizia", e cioè lo studio di alternative ai proiettili d'acciaio ricoperti di gomma ("plastic bullets") utilizzati per il cosiddetto "riots control", in realtà una buona notizia non è. Agenti chimici vengono già correntemente utilizzati per "gestire" dinamiche di massa: sono i cosiddetti gas lacrimogeni + spray al pepe+ acqua sparata dai cannoni con aggiunta di materiali irritanti, che contengono sostanze di ogni tipo, molto spesso non specificate, molto spesso causa di arresti cardiaci e respiratori in soggetti sottoposti a forte stress o predisposti per natura (mi riferisco alle zone del mondo che frequento io e ai casi di cui sono stato testimone oculare). Francamente mi potrebbe anche andare bene che tali sostanze vengano usate per condurre a più miti consigli tifosi scalmanati e masse motivate da simili propositi, cioè dallo spacco tutto perché non mi va bene niente (non mi stanno simpatiche, e tuttavia escluderei la chimica anche per queste). Tuttavia, quando si parla di "riots", con l'aggettivo "future", deve suonare un campanello d'allarme. Si parla, cioè, di moti collettivi, senza specificarne la natura e quindi senza escludere quella pacifica. Si stanno cioè studiano, a uno stadio avanzato, sistemi di controllo delle masse. Driiiin, campanello d'allarme. Manifestazioni per la democrazia, per la libertà di espressione e di stampa, per una politica migliore e più' responsabile, per la pace, per uno Stato palestinese, per la fine della mattanza in Siria, per il rispetto dei popoli dell'Afghanistan e dell'Iraq, per un'Europa non asservita alla Banca centrale, alla Germania, ai banchieri, all'euro, ecc.: rientra tutto in questa definizione di "future riots". E rientrano anche queste manifestazioni nell'azione neutralizzante (soltanto?) dei Discriminating Irritant Projectiles, in tre lettere Dip. Da seguire e documentare. 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :