Pubblicizza la poesia! È stato l’imperativo della Cicciona, stamattina, seguito da uno sguardo color celeste iceberg. A me piacerebbe essere trasparente, in questi casi, specie se la mia voglia di fare qualcosa di e per i ragazzi diventa il pretesto per le colleghe di criticare il più delle volte e/o pretendere trattamenti simili anche per loro, che la poca voglia di fare o la poca dimestichezza con il fare impediscono loro di divertirsi, anche. Insomma la questione sta in questi termini, una bimba della sua classe ha vinto un secondo premio di poesia e lei ” vuole ” che la cosa debba avere un certo rilievo poiché – parole sue – ” la bambina è stata accompagnata dai genitori a ritirare il premio, mentre gli altri vincitori erano accompagnati dai dirigenti scolastici, quindi noi ci siamo disinteressati alla cosa – noi?!? e tu che hai fatto? – e bla bla bla “. Così le ho garantito la pubblicità pretesa, per il quieto vivere, perché sempre quando sono al suo cospetto ho come l’impressione che, come la Cicciona del fumetto B. C. di John Hart, possa tirare fuori il randello da un momento all’altro e farmi fuori alla stregua del serpente. Intanto sto pensando ad un video anche in questo caso. Male che vada mi beccherò un altro commento sarcastico del figlio piccolo, il quale ogni volta che traffico con Imovie mi guarda provato e mi dice: Anche stavolta concorri per l’Oscar? Scemo.