Dusanka Badovinac, "There is no blue without yellow..."
Geel è dal XIII secolo la più grande comunità psichiatrica terapeutica aperta del mondo. Si trova infatti vicino al santuario di santa Dimfna (ragazza di origini irlandesi che nel VII secolo d.C. scelse il martirio pur di non cedere alle mire incestuose del padre), nota per curare in particolare le malattie mentali e proteggere l’assistenza familiare. Venne santificata nel 1247 ma il suo culto era presumibilmente già attivo.
Considerando che non c’erano ospedali e le chiese rimanevano allora l’unico posto in cui poter ricoverare i malati e sperare in una cura, sin dall’antichità i parenti vi portavano i malati di malattie mentali per una intercessione della santa; non sopravvenendo tuttavia alcun tipo di intervento soprannaturale, almeno apparente, i pazienti psichiatrici nel frattempo giravano per la città, partecipando alla sua vita sociale e interagendo con gli abitanti, andando a messa, lavorando nei campi, avendo una vita abbastanza normale.
Si formò così col tempo una rete di assistenza capillare, e oggi si calcola che circa 1000 pazienti psichiatrici siano ospiti dei 35000 abitanti della città belga, che vanta anche un famoso istituto psichiatrico, in cui i pazienti tornano a dormire. Una sorta di anti manicomio ante litteram che non ha mancato di affascinare i visitatori di ogni tempo e di venire continuamente citata come modello per le comunità terapeutiche in un’ottica di deistituzionalizzazione.
Attratto da questi metodi di cura, anche il padre di Vincent Van Gogh pensò di mandare il proprio figlio a curarsi a Geel nel 1879.
« Una visita a Geel modificherà grandemente l’opinione di coloro che credono che a un pazzo non si possa dare altro di meglio di un manicomio… A Geel poteva essere messa in atto la «vera cura morale»; metodo parallelo all’istituto del manicomio, in grado di occuparsi di quelle categorie di alienati che non possono giovarsi delle «monotone abitudini» caratterizzanti le giornate dei reclusi negli asili. »
1854 – Serafino Biffi, direttore del manicomio di San Celso, dopo una visita a Geel -