Opera prima col botto per Luigi Lo Cascio che merita tutti gli applausi che la Sala Darsena gli ha tributato in apertura della Settimana della Critica di Venezia 69. La città ideale, ben scritto e ben diretto, è un film kafkiano, torbido, di una cupezza degna del peggiore incubo. Ma anche dotato della fulgida luce del suo essere maturo seppur d’esordio, necessario per la tematica ecologica trattata, avvincente nel suo condurci per i meandri di una serata buia e tempestosa da dimenticare. La macchina da presa affascina molti attori. Lo Cascio è promosso a pieni voti.
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