Continua il conflitto aperto dalla Delibera per la vendita dei 571 immobili di Roma Capitale in discussione all’Assemblea Capitolina: se da un lato i consiglieri del Movimento Cinque Stelle e della Lista Marchini promuovono ricorsi e azioni legali (1) dall’altro – finalmente – il neoassessore alla Legalità Alfonso Sabella annuncia la creazione di una “task force” per accertare chi non aveva titolo per occupare gli appartamenti (“se si scoprissero reati, li denunceremo in procura”), a chi appartenga quel 10% di nominativi della lista coperti da omissis, e anche l’operato della società Romeo che ha gestito gli immobili per 15 anni, in cui si è accumulata un’evasione stimata in 8 milioni l’anno più 17,5 milioni di bollette non pagate (2). Esattamente quello che aveva chiesto Carteinregola, come abolire il diritto di prelazione per chi ha abitato gli immobili prestigiosi senza averne titolo o è moroso nonostante gli affitti stracciati: adesso si parla di abbassare lo sconto dal 30 al 15 per cento e di azzerarlo per i morosi.
Meglio tardi che mai, ma ancora restiamo in attesa della pubblicazione sul sito del Comune – a disposizione di tutti i cittadini – dell’elenco degli immobili – che appartengono a tutti i cittadini – con l’indicazione della superficie e la valutazione di ciascuno, e, per quelli occupati, l’ammontare dell’affitto e della eventuale morosità. Non chiediamo di rendere di dominio pubblico i nomi degli inquilini degli appartamenti a uso privato (ma contiamo sull’azione della “task force”), ma pretendiamo che lo siano i nomi di tutti gli altri soggetti: società, professionisti, commercianti, alberghi, palestre, e anche (e soprattutto): partiti, congreghe religiose, associazioni onlus. Su queste ultime, torneremo più diffusamente, anche perchè ci hanno segnalato il rischio di emendamenti che intendono aumentare ulteriormente gli sconti. Iniziativa inaccettabile se non si fa chiarezza prima su soggetti, attività, servizi forniti, di organizzazioni che si vorrebbero impegnate per la collettività e per gli ultimi, e che invece spesso sono molto interessate ai profitti per pochi.
Le Torri delle Finanze sventrate all’Eur per un progetto privato mai portato a termine
E ci auguriamo che al più presto possibile la straordinaria (nel vero senso della parola) iniziativa della Carta della Città pubblica, oltre a diventare di generale e agevole consultazione (in calce il report che abbiamo pubblicato su Romasperimenta dopo una riunione al Dipartimento Urbanistica), venga integrata da trasparenti e puntuali informazioni sulla destinazione e l’utilizzazione di ciascun immobile e spazio di proprietà pubblica, insieme ai titoli degli eventuali privati che lo occupano, ai canoni corrisposti e alle condizioni d’uso.
Ma vogliamo qui esprimere tutto la nostra preoccupazione sulle recenti notizie della possibile vendita di pezzi di inestimabile valore del patrimonio pubblico dell’EUR (3), che sarebbe giustificata dai debiti di EUR spa e dalla mancanza di fondi per completare la Nuvola di Fuksas, un’opera faraonica i cui costi iniziali negli anni, e attraverso varie amministrazioni, sono lievitati all’inverosimile.
Ecco, anche di tutte quelle ferite inferte al “Municipio martire” ex XII oggi IX, dalla distruzione del Velodromo in una nuvola di amianto allo smantellamento delle due Torri rimaste come ruderi nel cuore dell’EUR, alle imprese come l’Acquario sotto il laghetto, ai progetti scellerati per fotuna mai realizzati come il Gran Premio, però costati soldi anche solo per il comitato organizzatore, anche di tutto questo vorremmo sapere nomi e responsabilità. E soprattutto non vorremmo che per l’ennesima volta a pagare fossero i cittadini – tutti noi – perdendo dei gioielli che fanno di Roma una Capitale unica al mondo per strati di storia e relative bellezze (4)
Dal Colosseo al Colosseo quadrato. Giù le mani, è roba nostra.
Anna Maria Bianchi Missaglia [email protected]
(tra l’altro: non si potrebbe vendere la Nuvola, invece?)