La signora Artigli aveva tentato di pedinarla ma Marisa se ne era sempre accorta e ogni volta aveva cambiato strada e aveva fatto ritorno verso casa. Ma una mattina Marisa commise un errore. A prime luci dell’alba si presentò sulla porta di casa con un nastrino di organza rosa di organza legato al collo. Le urla della mamma non si fecero attendere: “Ora mi dici chi ti ha dato questa sciarpina rosa o giuro sul mio petto piumato che ti incateno al nido fin quando non diventi maggiorenne!”Marisa provò ad inventare qualche balla ma nessuna credibile, e si vide costretta a confessare.“Va bene mamma, te lo dico” ,sussurrò con gli occhioni bassi . “Sono stata tutta la notte sul davanzale di una bambina, una bambina mora che abita nella grande casa colonica qui vicino. “La signora Artigli, seppur con sgomento aveva capito tutto, stava per interrompere Marisa, ma lei proseguì con il suo racconto. “Mamma io la vado a trovare tutte le notti perché lei ha paura del buio , se io resto sul suo davanzale lei si sente sicura e dorme.Mamma non so spiegartelo, non riesco a farne a meno , devo stare li con lei, ormai mi aspetta ogni notte , e ogni notte mi lascia qualche regalino , stasera per esempio mi ha dato questa sciarpina rosa” La mamma si accuccio accanto a Marisa e si rassegno alla triste evidenza. “Marisa, io capisco. O per meglio dire, IO SO.”Marisa la guardò con i suoi grandi occhi gialli e ascoltò attentamente. “Vedi Marisa , tu hai la stessa dote della tua bis-nonna , di cui curiosamente porti il nome. E’ una strana eredità della nostra famiglia. Tu hai ereditato questo dono da lei , così come lei l’aveva ereditato dalla sua bisnonna .Io non ho mai avuto e credevo che fosse solo una leggenda ma evidentemente non è così.TU SEI UNA CIVETTA CUSTODE. Custodisci il sonno dei bambini che hanno paura del buio e che decidono di fidarsi di te. Il tuo compito, al quale non puoi sottrarti , e quello di vegliare i bambini spaventati ,ma attenzione , loro devono vederti!!!Gli adulti non sono abituati a queste cose e non capirebbero , questo sarà il tuo scopo per la vita. Sei certa di voler dedicare la tua vita ai bambini impauriti?Marisa ci pensò un attimo e disse che si, non aveva dubbi, era fiera di essere una Civetta custode e avrebbe sempre vegliato sul sonno di tutti i bambini . Sorrise alla mamma e l’abbracciò per l’ultima volta . Si librò in volo e si preparò ad una lunga vita circondata dai bambini e bambine di tutto il mondo, bambini che , grazie a lei , non avrebbero più avuto paura. Marisa non sarebbe mai più tornata a NONSITROVA e ne avrebbe combinate di belle in giro per mondo….Ma come ben sapete,questa è un ‘altra storia. Note a margine : Se stasera , quando entrate nella vostra cameretta avete paura del buio, guardate sul davanzale. Se vedete un ‘ombra , o un riflesso… non abbiate paura. E’ la civetta Marisa che custodisce il vostro sonno . Dormite sereni, lei sarà li con voi fin quando avrete bisogno di lei.
Riferimento immagine: Il disegno è di Alessandro Zecca illustratore che illustrò la mia fiaba per il concorso un prato di Fiabe.




