La colazione a… Minimo Impatto

Creato il 09 maggio 2011 da Minimoimpatto

Riprendiamo questo delizioso post di una nostra amica (e ringraziamo per la citazione) che racconta come, con piccoli gesti, si possa ridurre l’impatto ambientale della colazione!

Da quando la mia attività di giornalista ambientale è a tempo pieno non ho più tempo per seguire i miei blog (diventato uno solo, almeno per ora) come una volta.

Ma spesso mi viene in mente di scrivere.

Oggi ho deciso di raccontarvi la colazione che facciamo a casa mia. Non a impatto zero ma sicuramente a minor impatto… senza rinunciare ai piaceri dei sapori. Anzi…

Partiamo dalla base della colazione italiana. Il caffé. Sicuramente non è un prodotto a KM zero. Quindi per ridurre l’impatto innanzitutto da questa casa sono bandite le cialde! Caffé sfuso. Sempre di marca “fair trade”. Nelle diverse “sfumature” alterniamo i vari sapori. Spesso prendendo il pacco equosolidale e biologico. Una curiosità: l’imballaggio, a differenza di quello di molti altri pacchetti, è completamente riciclabile perché fatto in monomateriale (plastica). Personalmente io per zuccherare il caffè uso il miele del Lazio o stretti dintorni. Mi piace molto e riduco l’impatto ambientale rispetto allo zucchero che viene da molto più lontano.

Se non abbiamo dolci fatti in casa (solitamente da mamme o parenti… o amici dei nostri genitori), la scelta ricade sui biscotti Gentilini. Ottimi biscotti che sonoprodotti qui vicino. Ogni tanto mio padre va direttamente in fabbrica a prenderli! La scatola diventa rigorosamente la busta delle cose di carta… ed egualmente per la busta di plastica all’interno.

Lo yogurt? è fai da te! Certo qui in più c’è  la macchina. Per “ammortizzarla” dal punto di vista ambientale va usata. Puoi fare 7 yogurt  per volta che al mio fidanzato e me durano circa 3-4 giorni. Lo yogurt fatto in casa è ottimo (oltre che da veri fermenti lattici). Prendiamo il latte biologico (anche se vicino casa mia è duro a trovarsi) e i fermenti (in farmacia). Ma una volta su due riutilizziamo uno yogurt fatto precedentemente (è sconsigliato farlo due volte consecutive). Non c’è altro. Nessun conservante o additivo chimico e i barattolini si riusano. Con una forte riduzione in termini di imballaggi (c’è quello dei fermenti, ma è poca roba. E c’è la bottiglia del latte, sempre molto meno dei 7 barattolini di yogurt. Inoltre spesso la riutilizziamo. Ad es. per metterci i detersivi sfusi o per preparare l’acido citrico degli amici di Minimo Impatto).

Ultima parte: i succhi di frutta. Qui in pratica non se ne comprano. Acqua, zucchero, limone e la frutta che volete voi. Stamane ad esempio fragole e una banana (non certo da dietro l’angolo ma ve l’ho detto… a minor impatto… non a impatto zero… per ora)

E voilà! Buona giornata 


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