L’Iniziativa europea è una forma di democrazia diretta introdotta dal Trattato di Lisbona che implica la raccolta di almeno un milione di firme in almeno 7 diversi Paesi. «Siamo intanto molto soddisfatti che la Commissione abbia registrato la proposta, – ha commentato Carlo Casini presidente del Movimento per la Vita – cosa niente affatto scontata. Da oggi abbiamo un anno per raccogliere le adesioni ma soprattutto per far crescere in Italia e negli altri 26 Paesi dell’Unione quella cultura della vita la cui base è il riconoscimento del principio di eguaglianza per il quale l’uomo è sempre uomo». Aspettiamoci dunque un anno di diffamazione e insulti mediatici per screditare tale iniziativa, di cui un assaggio lo abbiamo già ricevuto nella reazione intollerante alla Marcia pro life di domenica.
L’avvio formale, sulla scia dei cosiddetti “articoli di San Jose”, sarà il 20 maggio 2012, intitolato “LifeDay” (www.mpv/lifeday.it) presso l’aula Paolo VI a Roma. Il filo rosso, sostenuto da giuristi, scienziati, docenti, religiosi, politici, filosofi, è la dignità umana sempre uguale e sempre ugualmente grande, dal concepimento alla morte naturale. «In un momento in cui il progetto di unità europea barcolla sotto i colpi della crisi economica – ha concluso Casini- , l’iniziativa del Movimento per la vita richiama il valore della vita umana come energia capace di superare la crisi e di costruire un vero e proprio popolo europeo».
Si riuscirà a raccogliere un milione di firme in un anno? Le giovani generazioni sono maggiormente contrarie all’aborto, ma è saggio rimanere prudenti. La vera questione è che le acque cominciano a muoversi, magari non ci riusciremo quest’anno ma riproveremo fra tre anni, e così via. L’importante è che il vento pro life cominci a soffiare anche in Europa.