Magazine Maternità

La conchiglia di giorgia land

Da Nina
Ringrazio Giorgia di tutto cuore per questa sua testimonianza. Per aver preso coraggio e aver dato voce al suo cuore. Perché non dev'essere stato facile venire qui e scegliere di parlare di maternità in un blog che racconta l'infertilità prima di tutto. Ma io ti sono grata, Giorgia, perché invece la tua esperienza è preziosa. Perché molte di noi, dopo l'infertilità, hanno conosciuto il dono immenso di un figlio o di due e tante altre seguiranno la stessa strada. E io che ci sono passata, che l'ho vissuto sulla mia pelle, posso dire di aver provato tutto quello di cui parli, con l'aggravante di essermi sentita colpevole e ingrata, di essermi giudicata. Perché dopo aver desiderato tanto non si ha il diritto di stare male. 
Perché dopo aver fatto i salti mortali per arrivare ad essere madre, certe cose non le puoi provare. Perché se sei stata miracolata, per rispetto verso le altre che ancora soffrono certe cose non le devi pensare. E invece io le ho provate e le ho pensate e dopo essere stata male, le ho accettate come parte imprescindibile della maternità.  Il suo lato oscuro. Succede a tutte e allora perché non a me? Il tuo messaggio non è banale, nè fuori luogo. Il tuo messaggio è utile perché siamo in tante ad aver rifiutato quella parte, ad averla respinta a combattuta, rallentando il processo di guarigione, se così possiamo chiamarlo. Ed è bello che tu venga proprio qui a raccontarlo, perché questo tuo gesto aiuta tutte noi, mamme dopo la pma, dopo l'adozione, cacciatrici ancora in cerca della loro perla, mamme dopo anni di ricerca a sentirci normali, come le altre.
A legittimarci, a concederci quelle debolezze che non risparmiano nessuna e che fanno di ognuna di noi delle donne, prima di tutto, con dei limiti. Da accogliere e accettare.Ed è bello che tutto questo arrivi da te, come un cerchio che si chiude.Perciò grazie di esserci qui, oggi, con noi.
LA CONCHIGLIA DI GIORGIA LAND
LA CONCHIGLIA DI GIORGIA LAND
Mi chiamo Giorgia, ho 38 anni e anche io ho un blog.Sono sposata da 5 anni (dopo 5 di convivenza) e ho due bimbi di 20 mesi e 3 anni. Sono un' impiegata full time e lavoro a 30 km da casa. E che ti scrivo a fare, allora? Dirai.Parto ancora più dall'inizio allora.Ho conosciuto mio Marito nel 2002, per lavoro. Lui mi ha subito notata, io dopo due ore non  ricordavo nemmeno che faccia avesse. Tramite un collega/amico "comune", lui mi ha contattato via mail e da lì è partito tutto. Dopo un mese di scambio fitto di mail, mi ha chiesto di uscire e proprio quella sera ho scoperto che semi-conviveva con una e che era già stato sposato. Recidivo, direi.Decido di buttare tutto all'aria e, comunque, di non uscire più con lui finché non sarà libero anche se ormai mi sono innamorata persa. Si libera. Ci "fidanziamo", anche se dopo due mesi bellissimi, mi molla per paura di questa cosa enorme che stava nascendo. Lo riacchiappo.Nel 2003 andiamo a convivere (con terrore dei miei) in un minuscolo appartamento di camera e tinello con terrazzo, ma per noi è una reggia. Nel 2004, grazie ad un'occasione, compriamo casa: un appartamento con una stanza in più. Quello che ci serve per i nostri progetti. Apriamo il cantiere non appena fatto trasloco e inizia il periodo dell' "amore libero". Come tutte, credo, penso che restare incinta sia facile: basta amarsi e arriva subito!Mese dopo mese spendo una fortuna in test di gravidanza perchè senza pillola ho cicli irregolarissimi  e al minimo ritardo comincio a fare test, uno ogni tre giorni di ritardo...che magari è troppo presto.Dopo un anno e mezzo di ricerca, ormai fare l'amore è diventato un lavoro. Ogni ciclo, una tragedia.
I parenti non aiutano: tutti a dire "Allora, figli?", "Allora, ci fate un nipote?"
Diciamo a tutti che adesso pensiamo al lavoro e mi faccio la fama della carrierista, quella che non vuole sacrificarsi per la famiglia. In effetti, mi butto a capofitto sul lavoro per autoconvincermi che comunque un figlio "adesso no, non andrebbe bene. E' meglio se non arriva". Mi iscrivo ad un Master post universitario che mi "costringe" a interrompere la ricerca per un anno e mezzo: mica vuoi restare incinta adesso che hai pagato fior di quattrini! Finito brillantemente il master, "mica vuoi restare incinta adesso che metti a frutto lo studio".Nel 2008 ci sposiamo e decidiamo, non appena tornati dal viaggio di nozze, di riaprire ufficialmente - di nuovo - i cantieri. Il lunedì atterra il nostro aereo. Il martedì mi chiama il mio capo: "Sei stata nominata responsabile marketing Italia".
IO.
UNA DONNA.
IN UN'AZIENDA CHE PIU' MASCHILE NON SI PUO'.CHE CHANCE!E' IL CANTIERE?Beh, dai aspettiamo ancora un anno...Nella primavera 2010 compriamo questa casa (fuori città, con giardino, ideale per i bimbi) e decidiamo che, non appena fatto il trasloco, affronteremo questa nostra paura di non restare incinti e faremo dei controlli. Nel frattempo, smetto di prendere la pillola, ma non ci penso più di tanto.
Sono presa da impegni di lavoro pressanti, il rogito, l'atto, il trasloco...Mi sento stanca. Tanto stanca. Troppo stanca.
Mio Marito si accorge che ho il ciclo in ritardo. Io nemmeno segnavo più. Mi chiede di fare un test. Gli dico che è impossibile, che ci illudiamo di nuovo, che figurati con questo stress se posso essere incinta.E poi se non è così? Perchè illudersi di nuovo?Invece il 24 luglio 2010 scopro il mio test positivissimo ai primi fumi della pipì!La gravidanza è molto difficile, due cisti grosse come palline da tennis minacciano la mia bimba. Devo stare a letto. Casa nuova. Città nuova. Inverno. E io, abituata a vedere gente e a fare centomilioni di cose tutte insieme, ferma a letto. Da sola. Giulia nasce di 36 settimane, di punto in bianco e senza avvisaglie, ma va tutto bene. E' molto, molto piccola e mi ritrovo catapultata in un mondo parallelo. Nessuno mi aveva preparato a gestire un neonato, soprattutto prematuro! Tutti ti presentano la figura della mamma perfetta: bella,riposata, truccata, senza un filo di pancia dopo due ore dal parto, con un neonato paffuto con cui giocare alla mamma sempre pulito e sorridente che ogni tanto sta sveglio.N.O.!Questa non è la maternità, non sono i primi giorni. Gli ormoni ballano come in una danza sfrenata e tu alterni momenti di pianto irrefrenabile a momenti di euforia acuta. Le ore di sonno sono pari a zero e la tua casa è invasa da chiunque. Tutti ti danno consigli e tu vorresti solo stare tranquilla con la tua pupa e tuo marito. Non ti lasciano tranquilla e ti fanno sentire una emerita incapace. Tu puzzi di rigurgito 24 ore al giorno, i capelli legati perchè lei si sveglia sempre mentre dosi lo shampoo per cui lasci perdere.E le mamme perfette, allattano. Io no, non mi viene il latte. Soffro come un cane. Mi sento sbagliata, imperfetta. E tutti a chiedere "La allatti tu? Perchè no? Ma si, cresce lo stesso...."Ma le cose migliorano. Guardi il puntino luminoso in fondo al tunnel con la consapevolezza che NON PUO' DURARE PER SEMPRE e i giorni migliori arrivano. Arrivano i giorni in cui lei mangia 4 volte al giorno e non 12. Non ti vomita tutto addosso. Dorme almeno 8 ore di notte.E pensi ad un altro figlio. Che ormai hai 36 anni e se ci mette tanto ad arrivare  come lei diventi troppo vecchia. Apriamo il cantiere, che tanto non arriva subito, e poi tanto lei dorme la notte, si può gestire. E contro ogni previsione, quando lei ha 8 mesi e mette 7 denti insieme passando settimane di notti in bianco, tu riprendi a lavorare... resti incinta per la seconda volta. Inaspettatamente.La gravidanza è difficile, più della prima. Giulia è piccola e ancora non cammina. I denti ci fanno penare, il lavoro è stancante ma tanto mi mettono in anticipata. Vengo ricoverata un sacco di volte perchè ogni tanto parte il travaglio e bloccano la nascita in extremis.Ma con molta tenacia, arriviamo alla 39 settimana. Nasce Gabriele. Giulia ha 16 mesi.
Adesso so cosa vuol dire gestire un neonato. Adesso so che passa e che ne sono capace, ma gestire due bimbi così piccoli richiede davvero una dose enorme di presenza di spirito, tranquillità, serenità, nervi saldi.I mesi passano e in un modo o nell'altro sono venuta fuori dal periodo più critico in assoluto.Adesso Giulia ha 3 anni. Lele 20 mesi. Ho ripreso a lavorare a tempo pieno e ogni giorni li porto all'asilo e al nido per recuperarli la sera. Non dormono molto, ma non posso lamentarmi. Se stanno bene si svegliano 2-3 volte a notte per il ciuccio. Se sono fortunata alternano le notti, se va un po' peggio si svegliano in contemporanea e magari piangono perchè vogliono mamma: nello stesso momento e tu sei una e il cuore si divide e sanguina.Scegliere di chi occuparsi è dura, ma cerco di fare il meglio che posso, spendendomi fino all'ultima energia per i miei piccoli, perchè sono la mia vita e quando capita (davvero rarissimamente) che sono dai nonni, mio Marito ed io ci guardiamo e ci diciamo "Ma che palle prima, solo tu ed io. Ma che avevamo da fare che non avevamo mai tempo? E cosa ci gratificava?".Ogni giorno cerco un equilibrio, a volte lo trovo ma dura tre ore. A volte mi sembra di averlo trovato e il giorno dopo viene spazzato via. Allora riparto, stringo i denti e guardo avanti, cercando comunque di sorridere anche se a volte piango dalla stanchezza cronica che mi stringe lo stomaco. Poi arriva lei e ti dice "Mamma, bella!". Poi si sveglia lui e ti guarda come se vedesse la Madonna. E allora senti che tutto deve essere così, che va bene così, che è stupendo. devastante e stupendo.Perchè ti scrivo tutto questo? Perchè la gravidanza non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Perchè vorrei testimoniare a chi come voi ha cercato tanto (e molto più di me) e che ora è incinta, che per quanto l'avrete desiderato sarà DURA, DURISSIMA lo stesso. E vi capiterà di pensare (e capita a TUTTE le mamme) "Ma chi me l'ha fatto fare?" sentendovi ingrate per questo immenso dono.Ecco, non sentitevi sbagliate. Non sentitevi ingrate.

Sentitevi delle mamme identiche alle altre, stringete i denti e cercate un equilibrio interiore avendo ben in mente che tutto passa: coliche, rigurgiti, pianti, notti insonni, parenti, litigi, casa in versione dusty way, denti, influenze. Tutto.Solo quando ho portato a casa Lele, mi sono resa conto di quanto Giulia fosse cresciuta in pochi mesi e di quanto fosse GESTIBILE! Ed erano passati solo 16 mesi ma lei parlava, camminava, mangiava tutto e molte cose da sola...Adesso so che passa, basta resistere un minuto in più.E in tutto questo ho avuto un marito meraviglioso accanto, un padre ancora più meraviglioso.

Ecco, questo è quello che volevo dirti.
Spero che non giudicherai fuori luogo la mia storia perchè un po' "fuori tema". Ho scritto un po' di getto, quindi è un po' sconnessa, ma ci tenevo a passare questo piccolo - magari banale - messaggio.LA CONCHIGLIA DI GIORGIA LAND

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