Magazine Diario personale

La conchiglia di manu

Da Nina
Questa conchiglia di oggi è molto preziosa per me, è la riprova di cosa siamo capaci di fare noi donne, nonostante un destino ostile e beffardo. Di come siamo capaci di creare, amare, generare vita, in mille modi e forme, anche se non riusciamo a farlo in quello che credevamo fosse il più immediato, naturale, sottinteso, insito e automatico.  C'è una forza in noi che ci permette di rialzarci, dopo ogni caduta. Un forza potente e sconosciuta, salvifica, che ci rigenera dopo ogni sgretolamento interno. Una forza che nasce proprio dal vivere la sofferrenza in ogni sua sfumatura. Dall'affrontarla, tutta, senza risparmiarsi. Questa conchiglia è anche la conferma tangibile e reale di quel che l'Amore tra due anime riesce a superare,  di quel che l'Amore sa - e può - fare.
Quando è arrivata lei, io mi stavo preparando ad affrontare la mia fivet, senza sapere come sarebbe andata. Senza sapere che in mezzo avrei avuto uno stop doloroso, quello dell'intervento. Lei era appena passata attraverso la delusione del fallimento della sua. Manu è approdata alla spiaggia col desiderio di non sentirsi più così sola:
Ho trovato il coraggio di condividere anche io qualcosa, il dolore è enorme perchè è appena fallita la mia ennesima fecondazione ma il bisogno di non sentirmi sola è tanto.. Nessuno che mi sta accanto capisce, e ne parlo sempre meno, le parole di chi dice che ti vuole bene in questa situazione sono così fredde, vuote.. io e mio marito ci amiamo infinitamente e questa è l'unica forza per affrontare il dolore.
Io le risposi che la paura di non farcela in me era grande, ma più forte era la speranza. Ricordo che le dissi proprio questo, lo dissi a lei e lo dissi a me stessa: 
So che c'è tanta forza in noi, più di quella che crediamo di possedere. E io confido in quella e nel fatto che prima o poi raggiungeremo il nostro sogno.
Noi donne siamo strordinarie, sappiamo fare una cosa meravigliosa e difficilissima: sappiamo trascendere noi stesse, mettere da parte quel che ci attanaglia e ci preoccupa, per continuare a occuparci amorevolemente di chi conta, delle persone a cui teniamo.  Sappiamo andare oltre noi stesse e impegnarci, sinceramente, per far sentire bene chi ci circonda. Sappiamo continuare a far sentire amati e importanti gli altri, anche se dentro stiamo combattendo la battaglia più dura, contro i nostri mostri.   Questo mi ha dimostrato lei, facendomi il dono più grande. Ne avevo accennato qui in questo post di maggio, mentre stavo ultimando le analisi, prima di scoprire che avrei dovuto operarmi e togliere le tube.  Ora è arrivato il suo momento, ora la conoscerete anche voi:
Eccomi dopo 12 ore di lavoro per ringraziasti della tua celere risposta. Davvero è bello sentire che qualcuno c'è per te, in tutto il tuo dolore, in tutta la tua solitudine. Oggi alzarsi è stata davvero dura, avevo le lacrime che non smettevano di scendere eppure sono riuscita a sorridere, a far star bene chi amo e a fare le mille cose in programma.. È così che mi sento viva nonostante la mia sterilità e non ho idea da dove mi arrivi tutta la forza che sento.. Mi fa affrontare le lunghe giornate nonostante il dolore infinito e nascosto dentro di me.. Volevo augurarti il mio in bocca al lupo per la tua prima PMA e solo un piccolo consiglio se vorrai : sogna, sogna ad occhi aperti, pensa al bimbo che stai per concepire ( anche se non nel modo in cui noi vorremmo..) e la gioia che potrà darti dal primo attimo della sua vita... Piangi per la gioia infinita che ti dà il solo pensiero lui esista... Il dolore se non andrà bene sarà comunque profondissimo ma nessuno ti può togliere la gioia di sentirlo dentro per il tempo che ti verrà concesso e sarà il momento in cui sei stata più vicina in assoluto nel diventare mamma. Questo è il tempo della tua speranza, vivilo a pieno senza titubanze e goditi tutte le meravigliose emozioni!! E' il tempo dell'essere positivi!!
E non so dire quanto mi sia stata d'aiuto. Quanta gratitudine ho provato per questa donna che pur essendo appena passata attraverso il calvario, aveva parole luminose per me che ancora quel fosso dovevo attraversare.  E mi è rimasta accanto, ci siamo accompagnate e fatte forza a vicenda, in quei giorni in cui mi preparavo ad affrontare la grande prova doppia (intervento e fivet) e lei elaborava il suo lutto.  Possiamo fare tanto le une per le altre, semplicemente accogliendoci, ascoltandoci, tendendo una mano. Senza giudizio, ma con la voglia di comprendere e crescere insieme, imparando le une dalle altre.
Oggi ringrazio Manu e con lei ognuna di voi.
LA CONCHIGLIA DI MANU
LA CONCHIGLIA DI MANU Continuando ad aspettare Elizabeth
 

LA CONCHIGLIA DI MANU  Illustrazione di Francesca Ballarini *
Ho scelto il mio mestiere un po’ per caso, con l’ingenuità di chi, a 16 anni, dice “mi piacciono bambini, lavorerò per loro”; con la presunzione di chi dice “ mi occuperò del sociale perché è da lì che il mondo può iniziare a diventare migliore”.. ma quando dieci anni fa iniziai a fare l’educatrice di asilo nido mai avrei pensato che sarebbe stata una scalata a piedi nudi.. Le vibrazioni negative le senti, ti arrivano nello stomaco e devi ascoltarle subito; sono voci di angeli che ti parlano, che ti mettono in allerta. Quelle voci io le sentii uno dei miei primi giorni di lavoro al nido conversando con le mie prime colleghe; anni di esperienza con i bambini sotto i 3 anni, era bellissimo sentirle raccontare quanto bello è quel mestiere, ma alla mia domanda “e voi figli?”.. due di loro si guardarono negli occhi e la tristezza velò i loro sguardi e, nonostante un sorriso stretto, mi sentii rispondere “ nessuna di noi due ha figli ma qui ne abbiamo tanti”. Eccolo il morso allo stomaco e come in un film mi vidi proiettata in un futuro simile, con lo stesso velo di tristezza e di dolore negli occhi.. ma non ci feci caso e continuai a seguire la mia vocazione: volevo dare il mio contributo a rendere il mondo migliore e quello che sapevo fare meglio era proprio far star bene i bambini!
I primi anni di lavoro mi sentivo forte e padrona della mia vita: deciderò io quando diventare mamma, nessun problema, nessun dubbio!! Ora è il momento di godersi la vita di coppia!!  Poi la mia storia importante finisce e con essa emerge il dolore per un futuro incerto: troverò mai qualcuno che mi amerà ancora? Troppo dolore in quella storia, troppa rabbia per tutte quelle umiliazioni! Il dolore porta le sue conseguenze fisiche : ricoverata d’urgenza per endometriosi e al risveglio il dottore mi dice: “Cara signora, le conviene fare figli subito se non vuole rischiare di non poterlo fare più!” Ecco.. la vita mi aveva già fatto capire che noi non siamo padroni proprio di nulla e il dolore mi lacerava lo stomaco.. Mi rialzo dopo un po’ di anni e, proprio come un arcobaleno dopo una lunga e scrosciante pioggia, torna l’amore con tutte le sue meravigliose emozioni!! Titoli di inizio di un nuovo film –speranza-positività-coraggio-onnipotenza-energia!!! Dopo solo un anno lui mi dice che vorrebbe subito dei bambini con me ed io mi sento la donna più fortunata e più felice del mondo!! Mi affaccio a questo nuovo e meraviglioso pensiero come una bambina in un negozio di giocattoli: la gravidanza, il preparare la casa per la nostra creatura, il rendere felici le nostre famiglie!! Tutto era perfetto e lineare! Ormai il peggio era passato per me e ora si torna a vivere “è il momento di diventare mamma- ho deciso!!!”… Ecco ci risiamo… e quella lezioncina imparata anni fa? Già scordata eh??
Ma nessun problema, la vita me lo ricorda di nuovo .. 2 lunghi anni di tentativi mirati, 2 lunghi anni di speranze che si infrangevano ogni mese come un’ onda su una dura e fredda scogliera.. 2 lunghi anni di esami su esami, di punture e di rapporti mirati che minavano la serenità del nostro rapporto. Tutti i dottori che mi vedevano dicevano che l’endometriosi è un nemico che si può combattere e di non mollare…”Signora, non si preoccupi, tante donne peggio di lei sono rimaste incinte.. e poi lei è giovane (32anni)!!” E noi non molliamo…se lo dicono i dottori sarà vero no? Finchè, dopo l’ennesima visita, un dottore ci dice: ”Forse è arrivato il momento di controllare anche lui”.. non ci era nemmeno sfiorata l’idea .. che altri problemi potevano esserci ancora?? Impossibile.. ma vabbè..facciamo sti esami..
G. non dovette nemmeno dirmi l’esito dello spermiogramma 3 anni fa, glielo lessi negli occhi il suo dolore; solo dopo un giorno dagli esiti è riuscito a dirmi della sua azoospermia.. un secchio di ghiaccio sulle nostre anime piene di speranza e tenacia.. quel dolore non è mai sparito dai suoi occhi.. glielo vedo ogni giorno e non se ne andrà mai via.. Il mio amore, bello come il sole, pieno di vita, di sport, di forza, di VITA!! .. eppure non ha nemmeno la genesi di una piccola vita dentro il suo corpo ..nemmeno uno dei suoi meravigliosi geni potrà dare la vita ad una creatura nostra.. nemmeno uno.. nessuno.. Il dolore ci attanaglia e decidiamo di sposarci per rendere la nostra unione ancora più forte nella tempesta.. “Accettate di accogliere i figli che Dio vorrà donarvi? “ ci chiesero quel giorno ed entrambi in lacrime dicemmo con energia il nostro SI’ che in realtà era un: “te lo supplichiamo Dio: donaceli!" Il desiderio di avere un figlio era talmente forte che con immensa fatica, e tutte le riserve della scelta, abbracciamo lentamente l’ipotesi di tentare l’eterologa all’estero.. Nessuno, né la Chiesa, né lo stato in cui viviamo, né chi ti dice di accettare qualsiasi tua scelta, capisce quanto grande è l’atto d’amore di un marito che accetta di rinunciare alla sua paternità per donare alla moglie la gioia di una gravidanza: questa è l’eterologa.. il dolore di un uomo che lascia che siano i geni di uno sconosciuto a dar la vita a suo figlio e lascia che la sua compagna possa provare le emozioni uniche di veder crescere una creatura nel suo grembo. E’ difficile condividere la nostra esperienza con chi ci sta vicino.. troppi giudizi, troppa ignoranza emotiva.. soprattutto per chi ha avuto tutto senza nemmeno una goccia di sudore sulla camicia.. non ci interessano i giudizi degli altri ma la nostra pelle perde ogni giorno la corteccia per difenderci dall’insensibilità di chi ti sta accanto e così viviamo il presente lasciando a chi ci sta accanto il dubbio e la curiosità sul perché noi siamo ancora senza figli..
Oggi: Ed eccomi qua, a 35 anni con 12 anni di esperienza al nido, con centinaia di bambini accuditi dal mio amore e dalle mie braccia ma… senza figli… Sono 7 i viaggi in Austria e 6 i tentativi di fecondazione eterologa falliti finora,( 4 Iui e 2 Fivet). l’ultimo a giugno.. il più terribile, il più tremendo, il più disumano tentativo che poteva esserci.. e scrivevo la mia storia per Nina con i dolori da ciclo e la delusione di aver vissuto il mio primo esito positivo durato neanche una settimana. E’ in questo stato di dolore fortissimo che decisi di lasciare la mia conchiglia in questa spiaggia di Nina, dove tutte le storie che leggo nel blog, sembrano così simili, così piene di vita vissuta e di dolore condiviso.
Vorrei odiare il mio lavoro, che mi ricorda ogni giorno che io figli non ne ho; odio le mamme che mi portano i loro bimbi come pesi per il loro egoismo, per il loro prezioso tempo; odio le mie colleghe che ogni giorno mi guardano e mi dicono ”sei pallida.. sarai mica incinta vero?” e dietro a quel pallore c’è l’ennesimo ciclo, l’ennesima fivet fallita e nessuno sa quale morte ho dentro.. ma amo i bambini che ho tutti i giorni con me, che mi insegnano a sperare, che si rialzano decine di volte in un giorno solo per imparare a camminare. Amo il mio lavoro e ancora oggi, nonostante tutto, non potrei sostituirlo con nient’altro.
Ora mi fermo qui, la tristezza per l’ennesima Fivet fallita non è ancora passata e non passerà ma aspetto con impazienza che mi torni la voglia di riprovarci.. un giorno lontano, forse.. “tanto è giovane signora, abbiamo tempo per riprovarci”… o in fondo in fondo .. coltivo la speranza che quell’angelo che mi preannunciò la dura prova della vita, doni al mio amore un semino miracoloso che possa dare la luce alla nostra sempre attesa Elizabeth.  Ecco sì faccio proprio così per ora.
LA CONCHIGLIA DI MANU

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