Viva la vita, che riesce sempre a sorprenderci con le sue coincidenze!
LA CONCHIGLIA DI NUNALUE
Foto di Nunalue
“Se puoi sognarlo... puoi farlo” Walt Disney
Cara Nina, eccomi qui a scriverti la mia conchiglia, a volerti raccontare la nostra storia perché... è tanto tempo che leggo te e grazie a te leggo le storie di tante donne e coppie che come noi si sono trovate ad affrontare il percorso difficile dell’essere “diversamente fertili” e della fecondazione assistita, ed ora credo sia arrivato il momento di raccontare anch’io, di mettermi in mezzo a voi per offrire un po’ di quella speranza che io ho ricevuto così tante volte leggendo le altre storie e che quindi so essere così preziosa per tutte noi. Ma come si fa? Parto dall’inizio o dalla fine (che è poi un nuovo e meraviglioso inizio) della nostra storia? Parto dalla parte più importante: la nostra Perla, il nostro bambino...che aspettiamo da 36 settimane (35+3 per l’esattezza) ed ora che so che può nascere in qualsiasi momento decida di farlo e che non sarà più un bambino prematuro riprendo fiato e mi lascio andare alla gioia più sfrenata e così tanto attesa da sembrare irreale. Perché io i miei momenti di difficoltà non ci riesco a condividerli con gli altri, riesco solo a concentrarmi su di me, a raccogliere tutte le energie che trovo dentro, a “fare” quello che mi si chiede a testa bassa senza lamentarmi sperando solo che prima o poi tutto finisca e che tutto questo impegno venga “ricompensato” come si conviene. E ovviamente tutto questo si porta dietro il pensiero che non è “giusto” chiudersi così, escludere anche le persone amiche, che così facendo andrò incontro solo ad altre delusioni, che se le cose non vanno la responsabilità è la mia...un circolo vizioso. Ma anche se io e lui abbiamo condiviso con pochissime persone “reali” gli ultimi 4 anni e mezzo fatti di esami, visite, attese, decisioni da prendere, delusioni, pianti e speranza, tu e quello che hai creato con il tuo blog siete stati molto importanti per me; spesso ho ritrovato nelle tue parole le mie che non riuscivo a tirare fuori, spesso le ho poi usate per spiegare a me stessa e al mio lui come mi sentivo, spesso mi hanno davvero aiutata a non sentirmi sola a dover affrontare tutto. Dunque...io e lui ci conosciamo da 13 anni, dai tempi dell’università, prima amici poi fidanzati poi marito e moglie e poi aspiranti genitori in difficoltà...tutto sempre INSIEME. Non ho mai smesso di pensare alla immensa fortuna che mi è capitata nella vita, la fortuna di trovare LA persona con cui condividerla la vita arrivando anche, nei momenti bui, a pensare che “non si può avere tutto (leggi: Amore e Figli), ho trovato l’amore...i figli sarebbero troppo per me...mi devo accontentare”. Poco dopo il matrimonio decidiamo che era arrivato il momento di iniziare a provare ad avere il nostro bambino e quando dopo 6 mesi di tentativi non era “ancora” successo nulla io, da donna pragmatica e razionale quale sono, decido che è il caso di cominciare a fare qualche controllo...“Ovaio policistico, niente di che signora faccia 6 mesi di pillola e venga a darmi la bella notizia subito dopo” così ci congeda il primo ginecologo consultato. Se ripenso a quanto mi sono sembrati lunghi quei 6 mesi mi faccio tenerezza da sola!Come previsto dal dott. pochi mesi dopo la cura rimango incinta, non ci posso credere, ho aspettato un po’ ma ne è valsa la pena...ed invece le beta non crescono come dovrebbero e il nostro sogno si interrompe alla 7° settimana + 3 giorni. Da quel momento in poi il dolore diventa per me troppo forte da sopportare, la mia tristezza e rabbia per quello che ci è successo fa paura anche a me stessa e mi chiudo al mondo non facendo alcuna differenza tra amici e non, nessuno mi può capire, non ho voglia di parlarne, voglio solo stare sola... Abbiamo poi affrontato i successivi quattro anni e mezzo insieme, soli io e lui, un percorso lungo il quale ci siamo sentiti dire di tutto: “Siete giovani continuate a provarci...perchè questa fretta di avere un figlio, guardate che i figli sono preoccupazioni!” oppure il classico/maledetto “Non ci dovete pensare, andatevene in vacanza”, “Non ci sono problemi sei già rimasta incinta una volta lo sarai di nuovo, non ti fissare” per arrivare poi (molti medici dopo) all’isterosalpingografia (“La tuba sinistra è chiusa ma con l’altra aperta può rimanere incinta naturalmente”), alle stimolazioni (clomid, gonalf, gonasi) e quindi agli snervanti monitoraggi mensili sperando di ovulare dal “lato giusto” e alle conseguenti delusioni mese dopo mese. Lungo il percorso ci sono stati momenti così difficili da credere interminabili, abbiamo litigato e fatto pace, ci siamo sostenuti e ci siamo arrabbiati uno con l’altra, abbiamo tirato fuori il meglio e il peggio di noi...con il sogno comune di poter arrivare finalmente a vedere e conoscere come sarà il nostro bambino.Abbiamo affrontato due IUI e 1 ICSI, abbiamo di nuovo cambiato ginecologo (anzi stavolta è una ginecologa!) e quindi finalmente...Non dimenticherò mai questa estate (proprio nei giorni vicini alla nascita del tuo Simone, cara Nina), la faccia e gli occhi di lui davanti al PC mentre leggeva la risposta delle beta della seconda ICSI fatte il giorno del nostro anniversario (...coincidenza?), quel giorno le ha volute leggere lui per proteggermi dall’ennesima delusione, io avevo finito il coraggio.Non dimenticherò mai il suo urlo liberatorio: “180.3!!”, il suo sorriso, e finalmente il nostro abbraccio e le nostre lacrime che da quel giorno hanno cambiato sapore, sono lacrime di felicità vera che vengono fuori inarrestabili ogni volta che mi fermo a pensare a tutto quello che ci è successo, ogni volta che penso che dentro di me c’è finalmente il nostro bambino, ogni volta che lo sento scalciare, ogni volta che mi specchio e resto a guardare con meraviglia la mia pancia abitata, ogni volta che penso che fra poco conosceremo il nostro bambino e lo cresceremo INSIEME. Ecco in sintesi la mia conchiglia, la voglio lasciare sulla tua spiaggia perché è in buona compagnia e perchè possa essere una storia in più che contribuisca a dare speranza a chi sta ora affrontando o deve affrontare tutto questo, perché un percorso così non si dimentica, e non so se ci rende più forti o semplicemente diversi, più grati alla vita. Ti ringrazio ancora per questa possibilità di condivisione così preziosa per me, Vi auguro il meglio... nunalue.AGGIORNAMENTO DI LUGLIOCara Nina, come ti ho già detto rispondendo alla tua mail dove mi dicevi che era arrivato il mio turno per la pubblicazione della mia conchiglia e se quindi volessi scrivere un aggiornamento e procedere con la pubblicazione, questa è l’ennesima coincidenza della mia storia. Oggi infatti è passato un anno esatto dal giorno del mio pick up così fortunato e noi abbiamo festeggiato questo giorno come si deve...andando a pranzo al lago noi tre nello stesso posto dove eravamo andati ancora increduli il giorno delle beta positive l’anno scorso...e ora scrivendo l’aggiornamento e presentando a te e a tutte voi che mi leggete la nostra Perla!Dunque...dopo una gravidanza finalmente “normale” in cui tutto è filato liscio, il nostro bambino è nato tre mesi fa esattamente il giorno della data presunta del parto dimostrando già di assomigliare alla sua mamma sempre così precisa e puntuale “E’ proprio figlio tuo” il commento di un’amica!!Mi rendo conto che è per me difficile presentare mio figlio (già il solo poter dire MIO FIGLIO mi lascia senza parole), trovare le parole per descriverlo, vorrei tanto farvelo conoscere, farvi vedere com’è bello con i suoi tanti capelli neri neri come i miei, i suoi occhi azzurri come quelli di papà, queste manine dalle dita lunghe, queste coscette cicciottelle...I primi tempi sono stati davvero impegnativi, faticosi dal punto di vista fisico ed emotivo...io non ero preparata soprattutto all’enorme senso di responsabilità che mi ha assalito da subito al nostro rientro a casa, il pensiero di essere IL punto di riferimento di questo bambino, la persona che lo crescerà e lo accudirà, che lo farà sentire sicuro, che farà di lui un bambino e poi un ragazzo, e poi un uomo spero felice...ecco queste responsabilità a volte mi terrorizzano, spero solo di essere all’altezza...ma non chiedo niente di più dalla vita...e quando mi guarda e mi sorride il mio cuore è pieno di un amore che non riesco a descrivere.Spero di non essere stata troppo prolissa, voglio però ancora soltanto augurare con tutto il cuore a tutte le Cercatrici come me che il tempo della Ricerca finisca presto e inizi quello tanto desiderato e atteso...
Niccolò (detto "cecetto" per gli amici) è nato il 10 aprile 2014 alle 12.51 pesava 3.650 di ciccia per 53 cm