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La conquista del Belpaese

Da Albino

E cosi’, se n’e’ andata anche Bulgari.

Facciamo un attimo il punto. In Italia abbiamo Bulgari e Fendi in mano ai francesi di LVMH. Poi abbiamo Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi in mano ai francesi di PPR. Poi abbiamo Coin, Upim, Oviesse, Standa in mano ai guarda caso francesi di Pai partners. Manca qualcuno?

Ne mancano, oh se ne mancano. Andiamo a tavola. Si perche’ noi italiani, i campioni del mangiar bene e del mangiar italiano, mica lo sappiamo che quando compriamo Galbani o Belpaese (sic!) compriamo Lactalis, ovvero compriamo francese. Si perche’ loro hanno questi colossi del caseario, tipo anche la Danone, mentre noi quando abbiamo avuto Parmalat che ha raggiunto una massa critica, sappiamo tutti com’e’ andata a finire. E quindi loro con i colossi caseari fanno i soldi esportando all’estero, e comprando da altri paesi, mentre noi ciccia. Per dire, qua in Giappone se vuoi comprare formaggio morbido italiano o ricotta puoi trovare praticamente solo Galbani, e quando la compri ti viene questo moto d’orgoglio nazionalistico nel dire “guarda che bravi, fin qui sono arrivati”, e glielo compri anche, quel cazzo di stracchino da 250gr che scade dopo due giorni. Solo per lo sforzo, ma si teniamo alta la bandiera, facciamo vedere al supermercato giapponese che i prodotti italiani vanno via come il pane, che piu’ ne compriamo e piu’ ne ordineranno.

Col cazzo: e’ tutta roba francese con la bandiera sbagliata. Forse avevano la stampante rotta, al posto del blu e’ uscito il verde.

La conquista del Belpaese

Ma vogliamo parlare di finanza, non so per esempio le banche, dove abbiamo Bnp Paribas (francese) che e’ il padrone di Unipol, o Credit Agricole che si e’ pappato CariParma? O di assicurazioni, con le partecipazioni di Groupama in Fondiaria-Sai? O di energia, con la francese Edf che controlla la Edison, ovvero la ex Montedison, ovvero mezza energia italiana, compresa la rete del metano, eccetera? E’ il caso di dire che ci tengono energeticamente per le palle.

Treni? Oh la la, che mi venite a chiedere. Sfondate una porta aperta. Montezemolo chiama il suo treno Italo, mostra tutta questa bella immagine di Ntv, Nuovo trasporto viaggiatori o come minchia si chiama, una bandiera dell’imprenditoria italiana alla conquista dell’Europa. Si, ‘sto per di palle. Peccato che dentro Ntv si siano imbarcati anche quelli di SNCF (francese) e che infatti, guarda caso, e’ andata a finire che i treni li fornisce Alstom (francese).

E se poi contiamo che ci stavano comprando pure Alitalia (ma prima o poi se la comprano, aspettate qualche altro anno di gestione “alla romana”), e che gli stiamo dando in mano i progetti delle nostre centrali nucleari, questa follia che il centrodestra sta portando avanti… cosa gli manca ai galli per avere il controllo definitivo del nostro paese? Gli manca di arrivare al 51%, come ha fatto ieri LVMH con Bulgari. E non gli manca neppure tanto: basti considerare che il 33% del nostro debito pubblico e’ in mano loro, stiamo parlando di quasi 600 miliardi di euro, pari al 20% del PIL francese. In altre parole, se ci chiedono i soldi indietro loro fanno +20% e per noi… beh, per noi e’ la fine. Dovremo vendergli il colosseo, lo smonteranno pezzo per pezzo e lo rimonteranno in Champ-de-Mars al posto di quel rottame arrugginito di torre che si ritrovano adesso. Tanto per fare il paio col Louvre, dove se togli le opere d’arte italiane possono chiudere baracca domani e aprire un centro commerciale (Auchan, o Carrefour, uno dei quali tra parentesi si e’ comprato la GS, catena di supermercati fu italiana. Tanto per aggiungerne un’altra alla lista).

Sotto: Debito pubblico dei PIIGS. Notate l’Italia a chi deve il suo.

La conquista del Belpaese

Cari lettori, che lezioni traiamo da tutto questo. La prima lezione, beh, la piu’ evidente, e’ che da due secoli a questa parte non e’ cambiato nulla o quasi. Una volta i francesi entravano in Italia con le truppe per conquistare, mentre oggi i nuovi Napoleone entrano piu’ di soppiatto, sfruttando le truppe moderne che non sono armate di baionetta ma di partecipazioni e titoli azionari. Tanto voi siete troppo occupati in coda nel traffico o a guardare il grande fratello, di che volete accorgervi.

Il fatto e’ che i francesi sono nazionalisti, sono uniti, hanno voglia di conquista, di essere una grande nazione, come ai tempi delle colonizzazioni. Noi invece non siamo per nulla nazionalisti, siamo divisi su tutto e non riusciamo a guardare al di la’ del nostro naso. Ai nostri imprenditori interessa solo il profitto di breve termine, sono incapaci di unirsi per sfruttare le vere potenzialita’ che le nostre risorse culturali potrebbero dare. Soprattutto, e qui sta la seconda lezione che possiamo trarre, e’ evidente come l’imprenditoria italiana raggiunga una massa critica molto prima degli altri paesi del mondo. Ogni volta che una nostra azienda diventa “grande abbastanza” viene distrutta da speculazioni, ruberie, corruzione, nepotismo. Questo purtroppo non ce lo possiamo togliere dal DNA.

Ma qui non e’ questione solo di DNA. E’ questione di moralita’. L’Italia si puo’ salvare solo se una nuova ondata di moralita’ esplode e ci salva dal baratro. Avete visto il ministro tedesco che si e’ dimesso per una tesi di laurea, no, e sicuramente avrete letto di quello giapponese che si e’ appena dimesso per una donazione di 440 euro.

Noi invece abbiamo l’assessore pugliese Tedesco che viene viene mandato al parlamento per salvarsi dall’arresto, e naturalmente dall’altra parte abbiamo Scajola che sta per tornare sulla scena, dopo tutto quello che ha fatto, per tacer naturalmente del bunga bunga e della macchina del fango, senno’ non finiamo piu’.

In Italia serve MORALITA’. Serve che chi sbaglia vada in galera, per anni, decenni. Serve che chi viene inquisito scompaia dalla scena, e ci possa tornare solo se assolto con tutti i crismi. Altro che presunzione di innocenza: basta con questa gente che viene beccata con le mani nella marmellata, sta fuori un giro e poi ritorna, candida come una verginella di campagna. Guardate questo video di Travaglio per crederci.

Serve che la politica sia onesta, prima ancora che efficiente. Altro che riforma della giustizia: la riforma la deve fare il paese che deve prendere a calci in culo gli inquisiti. Serve che la politica diventi esempio per rettitudine e che controlli strettamente l’imprenditoria. Perche’ oggi la forza di un paese e’ la sua economia, e la nostra economia non puo’ passare in questo modo sotto il controllo di mani straniere. Perche’ i politici di oggi hanno settant’anni, altri pochi da vivere. Se la stanno godendo adesso, che gli frega del domani. Tanto in Italia siamo riusciti perfino a fare piazza Craxi, figurarsi: nel bene o nel male anche per loro ci sara’ qualche dedica a memoria, qualche nostalgico.

Ma chiedete ai giapponesi se si fanno conquistare cosi’. Chiedete ai cinesi.

Chiedete ai francesi.



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